Mentre il maltempo rende molti sentieri impraticabili (o quasi) è bello pensare ai momenti buoni dell'anno appena passato, e cominciare a riprogettare l'anno appena iniziato....e speriamo bene!!
Giugno è stato un mese travagliato denso di
appuntamenti importanti che hanno segnato la mia vita professionale e
familiare.
Un mese fa, giusto giusto, nasceva Noemi, la mia
nipotina.
Mia figlia cessa di essere “la mia bambina” e
diventa mamma, assumendo così un’aura diversa e più matura.
Anche se sarà sempre “la mia bambina” ora la vedo
necessariamente, obbligatoriamente in modo diverso, cercando di abbinare i due
ruoli in modo corretto. Non è facile e ci vorrà tempo per collocare e coniugare
le due situazioni , che comunque dovranno imparare a convivere.
Per fortuna, a stemperare la tensione di questo
susseguirsi di avvenimenti, ci ha pensato la mtb.
Scappare, ogni tanto, dai pensieri e dagli
avvenimenti, e potersi rifugiare nella natura pestando sui pedali, è un
bell’aiuto.
Libera il fisico dalle tossine accumulate, e aiuta
la mente a rientrare in una dimensione più consona all’uomo.
Così, a mò di sfogo, con immenso piacere, col
sorriso di una accettata nuova condizione sociale, vorrei raccontarvi di una
pedalata in compagnia dei miei pensieri…ormai più vecchi.
La sera del 12 giugno dopo 36 ore di dolori mia figlia
Valentina da alla luce Noemi. Se avessi partorito io avrei sofferto di meno…
Quando nacque Valentina soffrii decisamente meno…
Il 13 giugno, in prima mattina, termina un lungo
percorso professionale, e in quel di Mantova, conseguo la patente di conduttore
di generatori di Vapore. Niente di che ma ho dovuto rimettermi in gioco e
ricominciare a studiare, frequentare corsi ecc… A quasi 60 anni è duro….
Dopo uno stress simile decido di prendermi un
pomeriggio di fuga da tutto e da tutti e inforco la mia nuova Scott Genius e
comincio a pedalare. Ho le idee chiarissime. Mia moglie non ha notato (o ha
fatto finta di non vedere) che ho messo le protezioni nello zaino. Quando metto
le protezioni nello zaino vuol dire che vado a fare il canalone ovest del
kanate. Forse non servono, ma mi danno tanto un’aria eroica e da fortissimo che
sopporto tranquillamente il peso in più sulle spalle. Il canalone Ovest non è
niente di trascendentale, c’è qualche sasso nella parte centrale, e qualche
gradino sbifido, ma soprattutto è da vedere quanto “sporco” ci sia ancora sul
sentiero dopo l’inverno infinito di quest’anno. Fango non ce ne dovrebbe
essere.
Vado via da solo con i miei pensieri e quindi, è
bene avere qualche protezione in più…dovessi cadere male…
Ho il bisogno assoluto di solitudine, di essere un
tutt’uno con la natura che mi circonda, si seguire mentalmente il canto degli
uccellini, il volo della poiana, di accompagnare con lo sguardo la fuga della
lucertola sulle foglie secche.
La pedalata assai solerte mi sorprende,
evidentemente il mio fisico ha la necessità di sfogare, eliminare la tanta
tensione accumulata, ma decido di rallentare, non vorrei trovarmi vuoto “come
un bego” nel bel mezzo della salita finale al Kanate. E poi voglio conservare lucidità
sufficiente per godere della discesa nel canalone…la voglio fare bene fino in
fondo…
La lunga salita di case Massari, faticosa ma
tuttosommato abbastanza noiosa, permette al cervello di vagare inesorabilmente fra
passato presente e futuro.
Passo velocemente da sorrisi compiaciuti a momenti di pensieri cupi, mano a mano che lascio il passato denso di tenerezze e momenti accattivanti e guardo a questo futuro incerto e bizzoso, conscio di non poter sostenere in modo adeguato le necessità di aiuto della nuova famiglia che si è formata…
Passo velocemente da sorrisi compiaciuti a momenti di pensieri cupi, mano a mano che lascio il passato denso di tenerezze e momenti accattivanti e guardo a questo futuro incerto e bizzoso, conscio di non poter sostenere in modo adeguato le necessità di aiuto della nuova famiglia che si è formata…
L’orario di lavoro mi prende tutta la giornata, il
WE…un po’ ci posso essere, ma devo dare spazio anche alla moglie, e poi alla
fine, ultimo, ci sono anche io…
Lo stipendio basta appena a vivere, o poco più,
vorrei dare tanto, ma conti alla mano, il budget è quel che è. Teniamo un
piccolo margine per imprevisti seri…
Con un secco colpo sui pedali, sudando non poco
affronto, l’ultima rampa prima di Pietra Spaccata.
Mentre l’aria fresca mi asciuga in una piacevole
discesa, ricordo che era ieri quando tenevo in braccio Valentina.
Dopo la poppata, che gustava in modo incredibile, a
me toccava l’arduo compito di farle fare il giretto sulla spalla per il ruttino
finale. Gli occhioni azzurri sbarrati guardavano l’infinito mondo ancora un po’
fumoso, reso ancora più vago dalla pancina piena.
Adesso quella che una volta faceva il ruttino
“vestito” sulla mia spalla, è li che da la “tetta” alla sua bimba.
Ma è già passato tanto tempo?
Questa domanda resta appesa li, devo affrontare la riservetta,
e il percorso abbastanza tecnico richiede concentrazione e attenzione. I sassi
assai smossi dopo questo inverno permaloso, e le pozze non ancora perfettamente
secche possono ingannare…e un nonno non si può permettere una caduta per
distrazione.
Mia moglie ha già deciso che dovrò insegnare alla
piccola ad andare in bici, a sciare, ad arrampicare. Voleva già prendere lo
zaino con il porta bimbi, e voleva prenotare una piccola mtb.
Dico: “ aspetta un momento!! è ancora alta come un
bottiglione!!! L’è bonora!!”
Però un paio di scarpine della nike le ha regalate.
E così la “riservetta” passa via con un netto assai
gustoso, che non me ne sono nemmeno accorto.
E bravo al me nunon!
E adesso devo risalire sul Kanate. L’ultimo
chilometro e mezzo è sempre poco gustoso e fa sempre santiare.
Una rampa così fa sempre stramaledire la bicicletta.
Solo Paolo se la gode sempre, non so come fa.
E così mugugnando improperi vari inizio la salita.
Il caldo odierno è mitigato da una arietta di traverso che rende meno ostica la
salita. E intanto realizzo che “ad una certa” questi sforzi non fanno bene, che
devo riguardarmi, che magari così sudato, con questi colpi d’aria magari mi
blocco. E se mi blocco lassù quando inizio il canalone?
Chi mi viene a recuperare duro come uno stoccafisso?
Mandandomi a cagare di brutto passo anche l’ultimo
strappo della salita. Ormai sono in vetta, le antenne mi salutano come vecchie
amiche. Rimanere quassù, secondo me non fa benissimo, e quindi intraprendo
subito la discesa per togliermi dai campi magnetici vaganti della cima.
La prima parte della discesa non richiede protezioni
e poi appena dopo c’è da risalire lungo la cresta boscosa.
Mi vestirò più sotto.
Abbasso la sella con rapido tocco alla levetta.
Grande invenzione il reggisella telescopico. E’ comodo e fa molto figo,
diciamolo!! Pesa un po’ ma è di grande comodità e utilità. I puristi e i
garisti storceranno il naso…lo storcessero pure….io mi trovo da Dio!
Percorro beatamente la cresta boscosa godendo di
quei chiaroscuri che le verdi chiome degli alberi riescono incredibilmente a
creare in tarda primavera.
Il verde ancora brillante regala riflessi smeraldo che il sole limpido di questa giornata finalmente bellissima, esalta alla massima potenza. Il sentiero è pulitissimo, e questo mi rincuora davvero.
Il verde ancora brillante regala riflessi smeraldo che il sole limpido di questa giornata finalmente bellissima, esalta alla massima potenza. Il sentiero è pulitissimo, e questo mi rincuora davvero.
Dopo uno scorrevole tratto in discesa fermo la bici
ad un passo dall’inizio del canalone. Inizio la procedura di vestizione
protezioni. Mi stimo molto. Sembro un guerriero medievale prima del torneo.
Speriamo di vincere, non mi va di essere disarcionato! Inforco il mezzo a
pedali, abbasso la sella e quando sto per partire…mi assale un dubbio atroce…un
pensiero “da vecchio” mi assale repentino.
Una vocina interna mi sussurra malefica: “ i nonni
non fanno queste robe”, “ se ti fai male come fa la tua nipotina?” “ e se non
la vedi più dopo?” Smanaccio nei miei pensieri per scacciare queste voci portasfighe
e rompiscatole.
Ma ricordo chiaramente un altro momento
simile…diversi anni fa…al ritorno dalla spedizione in Islanda.
Beppe era appena rimasto sotto la valanga…e aveva
lasciato 3 bambine e la 4° in arrivo…
La cosa mi aveva turbato molto e avevo rinunciato ad
un paio di ascensioni molto belle per il timore di non tornare ad abbracciare i
mie bambini…
Ed ecco riaffiorare questo particolare sentimento,
in questo momento di svolta della mia vita, o meglio della mia nuova condizione
sociale.
Il Nonno!
Lascio correre la mtb nello stretto imbuto,
e poi ancora passo i sassi e i gradini; in un susseguirsi di grande godimenti lascio correre le ruote dove il sentiero consente velocità. Frenate e derapate per far fronte a spostamenti improvvisi di traiettorie; via, via senza pensare troppo, adoperando colpo d’occhio ed istinto, fidandomi della mia bici che corre veloce sopra ogni ostacolo. Ancora un pensiero maturo, e rallento un po’…
e poi ancora passo i sassi e i gradini; in un susseguirsi di grande godimenti lascio correre le ruote dove il sentiero consente velocità. Frenate e derapate per far fronte a spostamenti improvvisi di traiettorie; via, via senza pensare troppo, adoperando colpo d’occhio ed istinto, fidandomi della mia bici che corre veloce sopra ogni ostacolo. Ancora un pensiero maturo, e rallento un po’…
Fidarsi della bici va bene, ma non esageriamo, tra
l’altro ho sentito un rumorino che dovrò controllare…
E son già giù, sono in fondo…il nonno è arrivato in
fondo tutto intero, neanche un graffio. Ho solo staccato un attimo il piede dal
pedale, ma solo un attimo.
Il nonno guerriero medievale, ora, appoggiato il
destriero ad una pianta, sveste l’armatura sotto un’ ombra e ritorna normal
ciclista che pedala tranquillamente. Ora per rientrare degnamente prendo
l’erbosa via di Casalino.
Ormai la tensione è dimenticata, le tossine sono
state espulse dalla prima all’ultima, pensieri e timori sono stati esorcizzati.
La pedalata è rilassata e felice nell’ultima lunga discesa prima di casa.
Il rientro del nonno….il rientro di un uomo felice…
il video dell'escursione è visibile a questo indirizzo:
http://www.youtube.com/watch?v=qXpMXWHBDf0&feature=youtu.be
il video dell'escursione è visibile a questo indirizzo:
http://www.youtube.com/watch?v=qXpMXWHBDf0&feature=youtu.be
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