Percorso di discreta lunghezza
che offre un itinerario quasi tutto in piano su fondo misto (asfalto, sterrato, erba, strada
bianca) da percorrere con una mountain bike.
Percorribile tutto l’anno tranne
dopo intense piogge.
L’itinerario proposto ci offrirà
una panoramica sulle caratteristiche soprattutto agricole del territorio percorso: ampie distese di
campi coltivati a foraggio, frumento, mais, a conferma della
profonda vocazione rurale che in questi luoghi permane a tutt’oggi. Ci porterà anche all'interno di un piccolo ma stupendo parco fluviale. Al suo interno più che sentieri percorreremo emozioni intense. Sarà importante pedalare un pò più piano ed osservare di più.
Questa escursione è indicata a
tutti, ma in special modo a quei ciclisti che iniziano ad avvicinarsi alla pratica della mtb. Le semplici difficoltà tecniche ben si
adattano al principiante. Non è necessaria una grande preparazione fisica.
L’inverno è al suo culmine e non molla.
Il cielo è
continuamente grigio e piovigginoso, quando non piove, nevica, quando si
rasserena…viene la nebbia…uffa!!
Uscire in mtb diventa veramente difficile, le carraie si
trasformano in pantani, e il fango si avvinghia alle ruote, già larghe di loro,
e le fa diventare pesanti come cemento.
In certi momenti la
bici arriva a bloccarsi , e per rimetterla in grado di marciare bisogna
faticosamente togliere il fango accumulato,
almeno per arrivare a casa. Però la voglia di uscire c’è, le gambe
“friggono”.
E’ bello approfittare di una nevicata, o del terreno gelato
e andare, anche se il freddo è veramente tanto…..
Ho voglia di fare un giro sulla mia bici (devo farmi
perdonare perché ho pensato di aver voglia di cambiarla).
Ieri sera l’ho caricata in macchina e oggi sono uscito da
lavorare in fretta, mi sono cambiato, ho parcheggiato nel vialetto davanti alla
piscina coperta di Fidenza … pronto a partire ……..
Ho scelto un itinerario che mi porterà su carraie e sentieri
che dovrebbero essere percorribili….speriamo.
Il tempo non è
ideale; il cielo si apre, si richiude, ora fa sperare nel sereno, ora
pioviggina. L’importante è che non piova troppo….
Ho montato i parafanghi, e ho installato anche un fanalino a
led sotto la sella nel caso si facesse un po’ tardi e venissi colto lungo il
percorso da un precoce imbrunire….Metto gli occhiali chiari, i guanti e
comincio a pedalare nell’aria fredda e umida, mi sposto sulla pista ciclabile
per evitare il traffico, e mi dirigo verso l’ospedale di Vaio, che costeggio
dopo qualche minuto.
Bene! Sono fuori dal traffico, si sta già molto meglio. Il
freddo lo scaccio immediatamente con una breve ma ripida salita; sbuffo come
una vaporiera, lavorando veloce con il rapporto agile. Sono talmente imbottito
che se cado rimbalzo!
Procedo in falso piano su una piacevole strada bianca fra le
rade villette e riprendo fiato.
D’improvviso giro a destra e, per tratturo erbo/fangoso,
scendo piacevolmente fino a costeggiare la ferrovia Salso-Fidenza.
Seguo la ondulata carraia fino all’altezza del depuratore,
per poi scavalcare la ferrovia ed immettermi sulla nuova pista ciclabile
Salso-Ghiara.
Devo dire che è stata progettata veramente bene, interessante, piacevolmente
isolata.
Il successo di questa ciclabile è testimoniato dalla
numerosa frequentazione di camminatori, podisti, ciclisti (adesso siamo in
pochi). Sono lavori che pian piano vorrebbero ampliati e moltiplicati, la gente
ha sempre più la necessità di avere spazi in cui muoversi liberamente senza
correre il rischio di essere investiti dalle auto, e la possibilità di
respirare i profumi della nostra splendida campagna.
In pochi minuti sono nel centro di Salsomaggiore
Nell’attraversare il bel Parco Mazzini approfitto della momentanea solitudine per
fare un po’ di tecnica e salire e scendere qualche scalino davanti alle terme
Zoja….
D’estate è uno scherzo…adesso, così vestito, e con un
allenamento approssimativo sbuffo e sudo, ma è una fatica piacevole e
appagante.
Passo l’antico borgo lentamente, e, come se non ci fossi mai stato, guardo e riguardo case e pietre. Mi fermo un attimo ad osservare la valle sottostante. Si vede poco, per via della foschia, ma si scorgono le colline innevate, e l’atmosfera lattiginosa rende ancor più affascinante l’antico borgo. Risalgo fino alla chiesetta e mi faccio in discesa la decina di gradini che mi riportano alla balconata di prima. Un gatto mi guarda con compatimento e fastidio. Mi sento in colpa e vado. Scendo prima per un vicoletto in sasso (facendo attenzione a non scivolare) e poi via in discesa per un sentierino (segnalato) che si infila nel bosco.
Passo l’antico borgo lentamente, e, come se non ci fossi mai stato, guardo e riguardo case e pietre. Mi fermo un attimo ad osservare la valle sottostante. Si vede poco, per via della foschia, ma si scorgono le colline innevate, e l’atmosfera lattiginosa rende ancor più affascinante l’antico borgo. Risalgo fino alla chiesetta e mi faccio in discesa la decina di gradini che mi riportano alla balconata di prima. Un gatto mi guarda con compatimento e fastidio. Mi sento in colpa e vado. Scendo prima per un vicoletto in sasso (facendo attenzione a non scivolare) e poi via in discesa per un sentierino (segnalato) che si infila nel bosco.
Bello!!! Breve ma
intenso! Devo scendere un attimo dalla bici per passare sotto ad una pianta
caduta pochi gg fa sotto il peso della neve (spero che prima dell’estate la
tolgano) e godendo al massimo questo single trek
arrivo sulla strada che viene da S. Nicomede. Decido di arrivare fino alla Pietra Nera (vicino al lago Salmerino). Per evitare di fare strade trafficate con poca visibilità, decido di andare per asfalto, ritornerò poi per bosco… Pedalando allegramente percorro velocemente il paio di km che mi separano dal piccolo laghetto sotto sotto lo sperone ofiolitico dal tipico colore nero. Una secca salita fino al lago e mi fermo un attimo a far due foto. Se avessi più tempo sarebbe bello andare fin sopra il roccione e fotografare la valle con il borgo fortificato di Vigoleno proprio in faccia.
Ma con questa
foschia…la prossima volta.
arrivo sulla strada che viene da S. Nicomede. Decido di arrivare fino alla Pietra Nera (vicino al lago Salmerino). Per evitare di fare strade trafficate con poca visibilità, decido di andare per asfalto, ritornerò poi per bosco… Pedalando allegramente percorro velocemente il paio di km che mi separano dal piccolo laghetto sotto sotto lo sperone ofiolitico dal tipico colore nero. Una secca salita fino al lago e mi fermo un attimo a far due foto. Se avessi più tempo sarebbe bello andare fin sopra il roccione e fotografare la valle con il borgo fortificato di Vigoleno proprio in faccia.
Percorro a ritroso la strada fino all’altezza
dell’agriturismo “La Broncarda” e svolto a sinistra per un’ampia carraia che si
inoltra nel cuore del parco dello Stirone
.
L’azzurro del cielo, che si era momentaneamente schiarito
viene sostituito da una preoccupante nebbiolina che tende ad infittire
velocemente.
Pedalo prudente e mi inoltro curioso nella macchia fluviale…
fin qui tutto bene.
Questa zona è sempre divertente e rilassante in qualsiasi
stagione; l’intrico del bosco è quasi protettivo in inverno, allegro in
primavera, piacevolmente fresco in estate, coloratissimo nel primo autunno.
Mi sto proprio divertendo! Probabilmente proprio per questo,
in un attimo arrivo all’altezza di Scipione Ponte e devo uscire dal Parco per
qualche centinaio di metri, perché sono sicuro che proseguendo troverei grosse
gatte da pelare (molto, troppo fango).
Passo accanto alla sede del Parco, e vado, per un attimo, lungo la strada che va a Castelnuovo Fogliani. Imbocco una carraia che scende a destra e passa il canale…………… e torno sulla strada di san Nicomede. Dopo meno di 1km di asfalto alla prima carraia a sinistra mi rituffo sui sentieri del Parco.
Passo accanto alla sede del Parco, e vado, per un attimo, lungo la strada che va a Castelnuovo Fogliani. Imbocco una carraia che scende a destra e passa il canale…………… e torno sulla strada di san Nicomede. Dopo meno di 1km di asfalto alla prima carraia a sinistra mi rituffo sui sentieri del Parco.
Una gita a cavallo ha “zappato” lo stretto sentiero,
nonostante questo…si va. Anche la ripida salita che costeggia la grossa frana
si lascia fare, la ruota dietro tende a slittare un po’ sul viscido, ma si sale
(anche dovessi spingere la bici per qualche metro….non morirò certo di
vergogna!!).
La pieve è situata a fianco della zona Parco denominata “Le
Cascatelle” . Questa è un’area attrezzata per pic nic , parco giochi, ci sono
fontanelle e così via.
In primavera, è possibile, con molta attenzione, senza far rumore, andare ad osservare i “gruccioni”.
In primavera, è possibile, con molta attenzione, senza far rumore, andare ad osservare i “gruccioni”.
Il gruccione è un coloratissimo uccello migratore che
nidifica sulle pareti sabbiose a
strapiombo sul torrente. In queste aree, ora protette, verso la fine degli anni
50, in seguito agli scavi di materiale per la costruzione della A1 sono stati
ritrovati parecchi fossili, a testimonianza dell’antico mare che esisteva al
posto della pianura padana.
A causa della presenza di un inceneritore (fortunatamente in
disuso) sono costretto ad un altro piccolo tratto asfaltato. Rientro nel parco
e qui il fango mi attende…
.poca strada, ma veramente antipatica, con le ruote che tendono a bloccarsi per la tanta terra raccolta; fortunatamente, sfruttando erba , e pozzanghere, riesco a passare il punto più ostico e mi ritrovo sulla ciclabile che porta a Ponteghiara.
.poca strada, ma veramente antipatica, con le ruote che tendono a bloccarsi per la tanta terra raccolta; fortunatamente, sfruttando erba , e pozzanghere, riesco a passare il punto più ostico e mi ritrovo sulla ciclabile che porta a Ponteghiara.
Sul tratto asfaltato della ciclabile le ruote si liberano
del fango lanciando proiettili terrosi di qua e di la…meno male che ho messo i
parafanghi.
Da Ponteghiara prima per strada bianca, poi per stretto
sentiero d’argine, arrivo in centro a Fidenza.
E’ strano pensare che, a pochi
passi dal centro cittadino, si possa essere completamente fuori dal caos del
traffico ed immersi in un ambiente fluviale
così silenzioso e tranquillo. Per
ritornare alla macchina, niente di meglio che seguire il tracciato della Via
Francigena (a me molto cara) . Ne approfitto così per passare davanti allo
stupendo Duomo;
mi fermo un attimo a Casa Cremonini (sede dello IAT e dell’
AssociazioneEuropeaVieFrancigene)
Saluto la moglie….e le
ragazze dell’AEVF.
Ormai sta facendo scuro,
meglio accendere il fanalino dietro….
Qui sotto la descrizione del percorso con rapporto chilometrico.
Cominciamo a pedalare sulla pista ciclabile (ben segnalata),
e mi dirigo verso sud in direzione dell’ospedale di Vaio, che costeggio dopo
qualche minuto (km 1,5)
Bene! Siamo fuori dal traffico, si sta già molto meglio. Una
secca salita impegna gambe e polmoni, ma sono solamente pochi
metri .
Procediamo ora in falso piano su una piacevole strada bianca
fra le rade villette e riprendiamo fiato.
D’improvviso si gira a destra (km 4,2) e, per tratturo
erboso, si scende piacevolmente fino a
costeggiare la ferrovia Salso-Fidenza.
Seguiamo la ondulata carraia fino all’altezza del
depuratore, per poi scavalcare la ferrovia ed immetterci sulla nuova pista
ciclabile Salso-Ghiara( km 5,67).
La pista ciclabile è stata progettata veramente bene, interessante, piacevolmente
isolata.
In pochi minuti siamo nel centro di Salsomaggiore (km 10)
Passiamo di fianco alle Terme Berzieri e iniziamo la salita che ci porterà alla
frazione di Scipione Castello (km 12,5).
Passiamo l’antico borgo lentamente. Conviene fermarsi un
attimo ad osservare le case in pietra e la stupenda valle sottostante, la valle
del torrente Stirone. Ora anche il castello è visitabile. Davanti all’ ingresso
del Castello giriamo secco a sinistra e scendiamo prima
per un vicoletto in sasso (facendo
attenzione a non scivolare) e poi per un sentierino (segnavia tipo CAI) che si
infila nel bosco (km 13).
Bello!!! Breve ma intenso! godiamo al massimo di questo
questo single track prima di arrivare sulla strada che viene da S. Nicomede
(località “i Boselli”km 13,5) . Arriveremo fino alla Pietra Nera (vicino al
lago Salmerino) per asfalto con comoda pedalata (km18)
Volendo si può salire fino alla sommità della nera rupe
ofiolitica. Si può salire a piedi, oppure in bicicletta, ma ci vuole ottima
gamba e polmoni forti. Dall’alto della pietra si gode di stupendo panorama
sulla vallata sottostante e in fronte a noi fa bella mostra di se l’antico
borgo fortificato di Vigoleno.
Percorriamo a ritroso la strada fino all’altezza
dell’agriturismo “La Broncarda” e svoltiamo a sinistra per un’ampia carraia che
si inoltra nel cuore del parco dello Stirone (km 20) . Al bivio giriamo a
destra in direzione nord.
Pedaliamo rilassati inoltrandoci nella macchia fluviale.
Questo tratto è sempre
divertente e rilassante in qualsiasi stagione; l’intrico del bosco è quasi
protettivo in inverno, allegro in primavera, piacevolmente fresco in estate,
coloratissimo nel primo autunno.
Seguendo il divertente sentiero del parco in un attimo arriviamo
all’altezza di Scipione Ponte (km22,5). Usciamo momentaneamente dal parco .
Passiamo accanto alla sede del Parco (km 23,3) , e seguiamo, per un attimo,
lungo la strada che va a Castelnuovo Fogliani. Imbocchiamo ora una carraia che scende a destra (km 23,8) e
passa il canale e torniamo sulla strada che va a san Nicomede(km 24,2). Dopo meno di
1km di asfalto alla prima carraia a sinistra ci rituffiamo sui sentieri del
Parco(segnavia dei sentieri del parco dello Stirone).
Una ampia carraia ombreggiata da gelsi secolari prima, e uno
strettissimo e sconnesso sentiero ci portano sulle rive del torrente Stirone.
Giriamo a destra e seguiamo l’esile ma ben riconoscibile traccia (km25,2). Una
ripida ma breve salita impegna le gambe. Il sentierino è abbastanza esposto dal
lato del corso d’acqua, e per chi non ha forza sufficiente nelle gambe può
essere consigliabile e sicuro spingere la mtb per i pochi metri necessari ad
arrivare sulla sommità (km 25,7)
Seguiamo fedeli il percorso fino al bivio che, girando a
destra, ci porterà a costeggiare la
stupenda pieve romanica di S.Nicomede (km 27)
Un vero gioiello!
La pieve è situata a fianco della zona Parco denominata “Le
Cascatelle” . Questa è un’area attrezzata per pic nic , parco giochi, ci sono
fontanelle e così via. In primavera, è possibile, con molta attenzione, senza
far rumore, andare ad osservare i “gruccioni”.
Il gruccione è un coloratissimo uccello migratore che
nidifica sulle pareti sabbiose a
strapiombo sul torrente. In queste aree, ora protette, verso la fine degli anni
50, in seguito agli scavi di materiale per la costruzione della A1 sono stati
ritrovati parecchi fossili, a testimonianza dell’antico mare che esisteva al
posto della pianura padana.
Percorriamo un altro
breve tratto asfaltato prima di girare a
sinistra e rientrare nel parco(km 27,8). Pedaliamo dapprima per strada bianca e
poi, tenendo la destra al primo bivio, per carraia erbosa. Questo rilassante
passaggio ci porta a costeggiare un nascosto laghetto per irrigazione , una
casa signorile e ci si ritrova d’improvviso sulla pista ciclabile che, girando
a sinistra(km 29,3) va in direzione della frazione di Ponteghiara.
Rilassiamo le gambe sullo scorrevole asfalto della ciclabile
che dopo il ponticello ritorna strada bianca(km30,4)
Al bivio (attenzione alla catena) giriamo a sinistra in
direzione nord, verso Fidenza. Prima per strada bianca, poi per stretto
sentiero d’argine, arriviamo a costeggiare la Via Emilia che in quel punto
entra in centro a Fidenza(km 34,6).
Per
ritornare alla macchina, niente di meglio che seguire il tracciato della Via Francigena.
Il tracciato della Via Francigena è ben tracciato ed
indicato con segnaletica bianco-rossa con pellegrino nero all’interno.
Approfittiamo dell’occasione per passare sul Ponte Romano e costeggiare lo
stupendo Duomo (vivamente consigliata la visita).
Seguendo il tracciato
segnalato della Via Francigena arriviamo rapidamente al punto di partenza.
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