Prima di cominciare vi propongo ancora una piccola perla di tecnica di Fit Walking
Il piede svolge un ruolo molto importante.
Esso governa un po’ tutti i movimenti che gambe, bacino, tronco, braccia e spalle faranno nel corso dell’azione di fitwalking.
Il contatto del suolo con il tacco deve essere ben accentuato in modo da permettere al piede di compiere con eleganza il passaggio verso l’appoggio di piena pianta e la successiva spinta.
La posizione corretta del piede nel momento dell’appoggio a terra è leggermente esterna, posizione che sarà mantenuta sino al completo appoggio a terra sino al raggiungimento del massimo punto di spinta.
Esso governa un po’ tutti i movimenti che gambe, bacino, tronco, braccia e spalle faranno nel corso dell’azione di fitwalking.
Il contatto del suolo con il tacco deve essere ben accentuato in modo da permettere al piede di compiere con eleganza il passaggio verso l’appoggio di piena pianta e la successiva spinta.
La posizione corretta del piede nel momento dell’appoggio a terra è leggermente esterna, posizione che sarà mantenuta sino al completo appoggio a terra sino al raggiungimento del massimo punto di spinta.
Torniamo a Chatillon dopo 3 anni. Ci eravamo fermati
in quel paese in occasione della staffetta Europa- Compostela 2010. Avevamo parcheggiato il “camperone”
in piazza e li avevamo sostato per una notte. Allora avevamo vissuto momenti
strani e simpatici in quell’angolo di Vallee sormontato dalla più famosa S.Vincent.
Flora assidua consultatrice di siti di
manifestazioni podistiche, mi comunica la sua decisione di prendere parte alla
Alpen Maraton e di percorrerla in perfetto stile Fit Walking. Tento inutilmente
di dissuaderla ripiegando sulla più breve “balconata dello Zerbion” di 30 km.
Irremovibile la mia signora decide per l’ Alpen Maraton. 42 km con oltre 1300m
di dislivello, non sono una bazzecola.
Preoccupato, non poco, acconsento. Entusiasta Flora
mi snocciola tutta una serie di motivazioni sulla necessità di fare il percorso
più lungo. Mi arrendo…
Predispongo il nostro Westfalia e di venerdì
pomeriggio partiamo alla volta di Chatillon dove giungiamo in tarda serata e
parcheggiamo il mezzo nell’area sosta camper appositamente attrezzata.
La notte trascorre così così, un caldo anomalo ci
tormenta parecchio. Poi, confesso, la preoccupazione è notevole. Durante la
nostra esperienza “francigena” avevamo conosciuto Palmira Orsieres, guida
ambientale ed esperta camminatrice. Palmira è una persona speciale, e cogliamo
l’occasione per salutarla. Impariamo che il sabato Palmira aveva organizzato
una escursione nelle vicinanze. Per scaldare le gambe decidiamo di partecipare
all’uscita. Pensavamo ad una gitarella, invece… capperi sotto sale….Abbiamo
fatto una vera e propria escursione alpina.
Abbiamo visto cose stupende ed
abbiamo conosciuto persone simpatiche, ma alla fine 7 ore di cammino con quasi
1000 metri di dislivello, il tutto con temperature da pianura padana….
Altra notte agitata dalla sete e dal caldo, dormita
male… e l’alba ci trova pronti per colazione e partenza. Una coltre nebbiosa e
una umidità irreale ricopre le cime dei monti che coronano la Vallee. C’è
parecchia gente che parte con noi….molti competitivi, qualche non competitivo
come me e Flora.
Pronti … via…e siamo fanalini di coda.
La cosa mi preoccupa poco ci sono ancora 41 km da
percorrere e tutto il dislivello da fare…sono sicuro che ben presto cominceremo
a riprendere qualcuno.
Qualche concorrente mormora che i km non siano 42 ma
38….meglio penso tra me e me.
Poi qualcuno parla di gps….ma come dice il buon GC
Chittolini, i km si misura per terra e non in cielo. In effetti i boschi
possono ritardare i segnali gps e i tornanti nel bosco possono confondere ancor
più la traccia segnalata dallo strumento elettronico.
Appena fuori Chatillon iniziamo a salire, e il
sentiero si inerpica decisamente. Forti del nostro “saper camminare” forti
della nostra migliore rapidità di passo, cominciamo a superare sedicenti
podisti che ci osservano tra lo stupito e l’invidioso.
Passandoli ci
pavoneggiamo dichiarando le nostre qualità di Fit Walkers….e, al grido “perché
noi sappiamo camminare” voliamo lungo la dura salita. In realtà lungo quei
sentieri ripidi e sconnessi non si riesce a mettere in atto la tecnica tipica
del FW, ma in compenso riusciamo a sfruttare al meglio la nostra abitudine a
camminare veloci e con passo rapido. Col
caldo umido che opprime la vallata ad ogni ristoro ci fermiamo a bere acqua e,
dove ci sono, integratori. Abbiamo sulle spalle uno zainetto leggero con il
camel back pieno e con barrette e gelatine per nutrirci senza affaticare lo
stomaco. Ai ristori non disdegnamo
qualche biscottino o pezzi di banana (ottima contro i crampi). Purtroppo
per noi la salita termina.
In discesa
insistiamo, per coerenza filosofica, a praticare l’arte del cammino, quindi
molti podisti, anche se non campioni, correndo ci risorpassano. Molti no.
Accelero al massimo mentre Flora ha trovato un passo più economico. Non corre
ma non cammina nemmeno, ma rende…
Il sole ha dissolto completamente la nebbia ed ora
picchia sulle nostre teste come un martello.
Siamo su asfalto, e lo sentiamo tutto. Tiriamo
spesso dai nostri camelback e ci abbeveriamo sovente ai ristori e a tutte le fontanine che troviamo. Mano a
mano che andiamo avanti proviamo una disparità notevole tra il kilometraggio
segnato e quello dei nostri gps. I cartelli segnaletici segnano più km del
gps…meglio, molto meglio!!
In realtà in discesa non ci hanno sorpassato in
tanti, ora che il percorso viaggia con alternanza di secchi saliscendi, ora
asfaltati, ora su sentiero, andiamo di pari passo con alcuni gruppetti di
posdisti.
In salita avanziamo noi, in discesa vanno loro….
Il sole martella come un forsennato, per strada
siamo noi e una ragazza, appena avanti a noi che corricchia. Si vede che
soffre, ma si vede anche che non gradisce che due camminatori chiacchieroni le
stiano alle calcagna e a volte davanti.
Andiamo di tira e molla continua con questa ragazza che,
senza viveri, senza acqua supplementare soffre notevolmente. Noi ce la caviamo.
Flora è in formissima, e attorno al 30simo km inizia a dar lei la cadenza. Non
ho mai sofferto il caldo, ma oggi lo sento in modo particolare. L’asfalto non
mi piace, vorrei correre per finire velocemente la corsa. Cocciutamente mi
costringo al passo di FW.
Arriviamo alle porte di S.Vincent e invece di
scendere a Chatillon risaliamo e ci ritroviamo su strade conosciute….Ma certo
siamo sulla Via Francigena!
Una santa persona ha messo una canna d’acqua
corrente fuori della ringhiera del giardino…vera manna. Ci fermiamo a bere, e
rinfrescarci la testa. Una vera goduria.
Risaliamo verso S. Vincent che attraversiamo lungo
la via principale, i primi sono passati da tantissimo, ma non siamo nemmeno gli
ultimi. Non tutti i turisti sono a pranzo, qualcuno ancora a spasso si ferma a
guardare due che camminano”strano” e applaudono e incitano i concorrenti ormai
stanchi. La battaglia con la ragazza continua. Flora ed io stiamo bene e
andiamo circolando, vorremmo scambiare anche due chiacchiere con la nostra
avversaria, ma codigna, quasi scontrosa, essa continua a lottare per
sopravanzarci. Cosa gliene frega di starci davanti, noi non siamo in gara,
siamo della non competitiva, mentre lei si…
Siccome sono dispettoso mi diverto ad accelerare e
sorpassarla, lei reagisce e accelera anche lei.
Le sto tirando il collo. Siamo agli ultimi 2
km…scendiamo verso Chatillon…siamo sempre li…ce la stiamo giocando. Il nostro
passo è ancora arzillo, la ragazza barcolla. Flora mi impone di rallentare e
non andare a tirarle il collo. Va bene così….
Arriviamo comunque fra gli applausi….
Fa un caldo boia ho bisogno d’aria e di
sedermi…Flora è gasatissima e continuerebbe ad andare 6 mesi….
Sono veramente vuoto e ho bisogno di bere e di aria
fresca…mi gira un po’ la testa…Facciamo la doccia e va subito meglio…poi pian
piano mi ripiglio e va giù bene anche il risotto con i funghi.
Poi ci facciamo stampare anche il diploma…un bel
ricordo
E comunque nonostante tutto un bel 5h 50’ non sono
male
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