Scritto poco, pedalato
molto.
Non è male per chi ama
chiamarsi mtbiker.
E’ una grande
soddisfazione per un sedicente mtbiker poter asserire di aver chiacchierato
poco e pedalato molto.
In effetti in questi
giorni la mia assenza dal forum, e dal web in generale, è stata quasi totale.
Ho approfittato di questa splendida fine estate che Settembre ci sta
regalando per andare, pedalare, vedere, filmare, godere degli splendidi colori
che madre natura mette a nostra disposizione.
Questa settimana ho avuto
a mia disposizione alcune mattine, e ne ho approfittato per
testare sentieri che da tanto tempo non percorrevo.
Alcuni li avevo percorsi anni fa agli albori della mia mtb, altri li avevo colpevolmente ignorati.
Tutti mi avevano
affascinato.
L’assassino torna sempre
sul luogo del delitto.
E sono tornato.
Ho rivissuto così i
sentieri di Monte Inverno, e pedalato con grande goduria il monte Combù.
Sono tornato a Vigoleno e a Monte Manulo....sceso dal "feroce" e passato da "Valdo".
In questi momenti di
assoluta bellezza preferisco di gran lunga uscire e godere della natura piuttosto che stare a pigiare sulla tastiera di un pc (anche se per una
nobilissima causa) Sono sicuro che più avanti qualche ondata di maltempo ci
terrà lontani dai sentieri argillosi per cui….
Ho letteralmente goduto
nell’immergermi nei colori delle colline, aspirare e fare mio il
profumo della terra arata, e dei frutti autunnali. Ho assaporato i fichi dolci e maturi, catturato le ultime more, ho inseguito, per ridere, un gruppo di
leprotti lungo un prato in discesa (tanto andavano più forte loro)…
Il cielo di un azzurro
incredibile mi ha regalato una luminosità quasi accecante, e di quando in
quando il terreno argilloso, bianchissimo a causa della siccità, lo faceva
diventare blù scuro, intenso come in alta quota.
Diventa difficile per chi
non è valente scrittore riuscire a descrivere in modo compiuto e bello quello
che passa per l’anima in quei momenti.
Per quanto io possa
scrivere non riuscirò mai a dare l’idea della immensa felicità vissuta in
queste ore mattutine passate a pedalare e sudare per questi sentieri.
Forse qualche
contadino/boscaiolo avrà pensato che c’era qualche matto in giro, sentendomi
cantare in modo stonato per le vie boschive.
Ebbene si ero io, che,
ebbro di felicità, scendendo liscio e veloce cantavo come un fringuello
(stonato) lungo gli scorrevoli sentieri che portavano a valle.
E più passavo e ripassavo
in quei posti più vedevo angoli da esplorare, vie da percorrere.
Casolari in pietra
abbandonati, marcano antiche vie un tempo popolate di passi di gente di
carretti, di animali che trasportavano a valle i prodotti della montagna.
Certo della montagna,
perché si raggiungono quote di circa 1000 metri slm…e poi a scendere è una goduria
unica…
Mi vorrebbe solamente un
po’ più di tempo…quel tempo che avrei voluto avere per me e che qualcuno ha
detto ….
Non solo pedalare, non
solo sudare, ma anche contemplare, fotografare, respirare profumi…
Ricordo con piacere e
nostalgia le escursioni con l’amico Gigi (che voglio andare a trovare presto)
quando ci si fermava in pausa pranzo…sopra un prato, una cresta, a mangiare il
semplice panino come se fosse chissà quale leccornia…e godere del panorama,
della bellezza della tranquillità del momento…e poi giù in una bella discesa….
Ma il momento è quel che
è, e così ogni giorno verso la mezza devo
rientrare per prepararmi al lavoro pomeridiano.
Ma anche al lavoro per un
bel po’ di ore mi resta dentro un po’ di quel verde, un po’ dell’azzurro un po’
del profumo di quegli angoli di paradiso.
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