Eccomi qua a pestacciare con dita non sempre precise sulla
tastiera per esternare qualche sciocchezza, così per stare un po’ insieme come
vecchi amici al bar. Meno male che il pc offre la possibilità di correggere
senza scarabocchiare in modo ignobile il malcapitato foglio di carta,
altrimenti sarebbe il solito enorme pasticcio di cancellature, frecce, rigoni e
quant’altro. Il pc è sicuramente più freddo ma senza dubbio più efficace e
ordinato. Oddio, riesco a perdere (meglio dire “ a non trovare”) file che
pensavo di avere archiviato in modo ordinatissimo, riesco a mischiare cose
diversissime fra di loro, trovando non si sa bene quale collegamento logico, ma
in ogni caso posso dire che il mezzo tecnologico aiuta molto.
Ho già affermato più volte (il ripetere più volte lo stesso
concetto è tipico degli anziani in decadenza)
che attraverso il web ho allargato a dismisura il numero di conoscenze,
amici e “contatti”. Per me che sono
fondamentalmente un elettricista, la parola "contatto" ha un chiaro significato
altamente professionale, ma oggidì, si dice così, e perdonate la stupida rima.
Gli amici! Non ci
fossero, il vagare per boschi e sentieri in mtb, sarebbe meno allegro, meno
divertente.
A volte è bello girare in solitudine, ma, il vociare della
compagnia fra uno strappo e l’altro, la voce amica che ti aiuta nel momento di
crisi, la mano che ti sorregge per cavarti dal
cespuglio di rovi dove sei caduto, il sostegno morale per i tuoi momenti bui,
l’affaccendarsi per risolvere il contingente problema meccanico di uno della
banda, è di grandissimo valore .
Poche balle!
Condividere un sentiero sbagliato … non ha prezzo
Radunarsi per il solito giro in compagnia diventa una
consuetudine bella e appagante, e ti ritrovi un po’ nudo quando per qualche
motivo la solita squadra non riesce a comporsi.
Gli amici sono amici. Punto e basta.
In tutto ciò c’è un aspetto divertente.
Quando ci ritroviamo per le escursioni in mtb siamo mediamente seduti sul mezzo a due ruote,
completi di casco, occhialoni e abbigliamento tecnico. Una bella apparecchiata.
Spesso non ci si rende conto che in queste condizioni siamo
completamente diversi dal nostro
apparire quotidiano sul posto di lavoro, o nel mondo normale .
Mi è capitato di incrociare gli amici “in borghese” e
faticare a riconoscerli. Solo il tono di voce riesce a richiamare le sembianze
nascoste dell’amico ciclista.
Alla MTV (maratona dei luoghi verdiani) dove partecipavo
come Fit Walker al seguito degli
olimpionici gemelli Damilano … incrocio l’amico
Luca.
Elegantemente vestito, senza casco e occhialoni, smontato
dalla bici…ho faticato a riconoscerlo (che figura!!) …
Ancora, quando mi son ritrovato con Paolo a correre alla
Corri a Salso…solo la voce mi ha fatto riconoscere l’allegro signore che
correva avanti a me.
Qualche anno fa una coppia di amici del CAI di Fidenza si
sono sposati e hanno invitato gli amici alpinisti alla cerimonia. Ci siamo
ritrovati tutti davanti alla chiesa elegantemente vestiti. Una signora della
nostra compagnia ha guardato i compagni di tante cordate, di tante salite ed ha
sentenziato convinta: “ma sembrate tanti vecchietti, siete più belli in tenuta
da alpinisti!” delusione generale fra gli astanti.
Aveva terribilmente ragione.
…E poi c’è la moglie che ti aspetta a casa. Corrucciata sempre
e comunque e a qualunque ora si torni.
Cosa deve fare il perfetto ciclista? Come si deve comportare in questi casi?
Mah! L’impresa è disperata al limite dell’impossibile.
Non c’è scusa che tenga: “ si è rotta la catena di tizio”,
“abbiamo bucato 4 gomme” .
Niente da fare, se poi ci si azzarda a dire che si è
sbagliato strada e si è persa mezz’ora…apriti o cielo.
Si può provare anche a tacere col viso sfuggente, ma la
“giacca” è solo rimandata alla prima occasione, occasione che arriverà prima di
quanto si possa umanamente pensare.
Ho provato ad adottare il sistema di darle perfettamente
ragione, ha funzionato la prima volta, poi la gentile signora ha messo in atto
le contromisure e … ciao bambina!
Mi piacerebbe andare a fare qualche giro tosto da qualche
parte, con qualche compagnia di mattacchioni…
Gelato!
Alla mia signora piace parecchio la mtb, e anche la bici da
strada. Le piacerebbe essere subito pronta e allenata per fare qualsiasi cosa.
Solamente che la cosa non funziona
esatta mente così. L’allenamento è lungo e duro e soprattutto c’è da rischiare
qualche piccola caduta. Da qui partono discussioni interminabili con panegirici
(da parte mia) infiniti, con tabelle di allenamento, escursioni
progressivamente sempre più impegnative…
Alla fine dei miei discorsi se ne esce col suo splendido
candore chiedendo con gran sorriso quando andiamo a fare “quella escursione”.
Ma la cosa terribile è che, quando dice sul serio, parte e si beve delle escursioni davvero impegnative
senza battere ciglio. Altre volte per farle passare un tentativo di fosso c’è
da rischiare il divorzio…
Valle a capire le mogli!
Però sono brave, ci sopportano quando arriviamo stanchi dopo
un giro davvero pesante e ci lasciano riposare un bel quarto d’ora prima di
farsi accompagnare a far la spesa fuori e dentro mille supermercati…
Scherzo!
La mia mi vuole veramente bene, tant’è che quando ci siamo
sposati ha voluto la lista nozze dal nostro rivenditore di bici di fiducia, per
regalarmi la bici nuova. Scusate se è poco!
Consulta sistematicamente siti internet per regalarmi
abbigliamento, attrezzatura, protezioni, per consentirmi di praticare il mio
hobby . In questo si diverte davvero molto. Devo dire che mi piace molto quando
andiamo in giro conciati per bene, e, se riesco a farle fare qualcosa di
interessante, sono contento come una pasqua.
E la mia bici ha già due anni abbondanti. Comincia ad essere
usata. Di copertoni ne ho consumati parecchi e la mia Merida mi ha seguito
docile e sicura un po’ dappertutto, senza tirarsi indietro in nessuna
occasione.
Mi piace cercare di trattarla bene. La tengo pulita, la
smonto e la rimonto, ingrasso e lubrifico, snodi, cuscinetti, e movimenti.
Controllo lo stato delle viti, supporti e boccole. Spessoro dove inizia il
consumo, controllo pastiglie e dischi
dei freni. Talvolta combino qualche
pasticcio e devo caricare il mezzo sulla
macchina e portarlo dal meccanico e
farlo da lui sistemare. Quei ragazzi ridono molto…io cerco di memorizzare
l’errore per non ripeterlo. Poi qui sul forum si trovano molte indicazioni per
la manutenzione e cerco di sperimentare e provare…
In garage ho accumulato attrezzi per la manutenzione e parti
di ricambio. Non elimino nulla, anche la piccola vite o il bulloncino, lo
spessore di plastica, la rondella, possono tornare buoni per una riparazione o
una regolazione. Sottili fogli di carta spagna mi servono per micrometrici
spessori. Grassi, oli, solventi,
sgrassanti, miracolosi spray al teflon sono stipati in apposito armadietto.
Mi diverto come un matto a trafficare, ma non sono un gran
meccanico. Non ho le mani d’oro e l’occhio del fine tornitore e aggiustatore
(da aggiustaggio, quando ero a scuola c’era l’ora di “lima”) e per eseguire un
“paciugo” da pochi minuti impiego molto tempo, mi sporco da capo a piedi come
un bambino piccolo ma mi diverto davvero, e tanto fa. Tra le altre cose la bici
va , e anche bene…
A volte mi capita di guardare con ingordigia e cupidigia le bici
altrui, più nuove, più leggere, più moderne con ritrovati tecnici
all’avanguardia come materiale e soluzioni, ma poi penso che la mia è stata
regalata con tanto amore e poi è tanto robusta… e questo mi basta…
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