lunedì 30 settembre 2013

DI DONNE, MTB, AMICI…e di altre schiocchezze…



Eccomi qua a pestacciare con dita non sempre precise sulla tastiera per esternare qualche sciocchezza, così per stare un po’ insieme come vecchi amici al bar. Meno male che il pc offre la possibilità di correggere senza scarabocchiare in modo ignobile il malcapitato foglio di carta, altrimenti sarebbe il solito enorme pasticcio di cancellature, frecce, rigoni e quant’altro. Il pc è sicuramente più freddo ma senza dubbio più efficace e ordinato. Oddio, riesco a perdere (meglio dire “ a non trovare”) file che pensavo di avere archiviato in modo ordinatissimo, riesco a mischiare cose diversissime fra di loro, trovando non si sa bene quale collegamento logico, ma in ogni caso posso dire che il mezzo tecnologico aiuta molto.
Ho già affermato più volte (il ripetere più volte lo stesso concetto è tipico degli anziani in decadenza)  che attraverso il web ho allargato a dismisura il numero di conoscenze, amici  e “contatti”. Per me che sono fondamentalmente un elettricista, la parola "contatto" ha un chiaro significato altamente professionale, ma oggidì, si dice così, e perdonate la stupida rima.
Gli amici!  Non ci fossero, il vagare per boschi e sentieri in mtb, sarebbe meno allegro, meno divertente.
A volte è bello girare in solitudine, ma, il vociare della compagnia fra uno strappo e l’altro, la voce amica che ti aiuta nel momento di crisi,   la mano che ti sorregge per cavarti dal cespuglio di rovi dove sei caduto, il sostegno morale per i tuoi momenti bui, l’affaccendarsi per risolvere il contingente problema meccanico di uno della banda, è di grandissimo valore .
Poche balle!
Condividere un sentiero sbagliato … non ha prezzo
Radunarsi per il solito giro in compagnia diventa una consuetudine bella e appagante, e ti ritrovi un po’ nudo quando per qualche motivo la solita squadra non riesce a comporsi.
Gli amici sono amici. Punto e basta.
In tutto ciò c’è un aspetto divertente.
Quando ci ritroviamo per le escursioni in mtb  siamo mediamente seduti sul mezzo a due ruote, completi di casco, occhialoni e abbigliamento tecnico. Una bella apparecchiata.
Spesso non ci si rende conto che in queste condizioni siamo completamente diversi  dal nostro apparire quotidiano sul posto di lavoro, o nel mondo normale .
Mi è capitato di incrociare gli amici “in borghese” e faticare a riconoscerli. Solo il tono di voce riesce a richiamare le sembianze nascoste dell’amico ciclista.
Alla MTV (maratona dei luoghi verdiani) dove partecipavo come Fit Walker al seguito  degli olimpionici gemelli Damilano …  incrocio l’amico Luca.
Elegantemente vestito, senza casco e occhialoni, smontato dalla bici…ho faticato a riconoscerlo (che figura!!) …
Ancora, quando mi son ritrovato con Paolo a correre alla Corri a Salso…solo la voce mi ha fatto riconoscere l’allegro signore che correva avanti a me.
Qualche anno fa una coppia di amici del CAI di Fidenza si sono sposati e hanno invitato gli amici alpinisti alla cerimonia. Ci siamo ritrovati tutti davanti alla chiesa elegantemente vestiti. Una signora della nostra compagnia ha guardato i compagni di tante cordate, di tante salite ed ha sentenziato convinta: “ma sembrate tanti vecchietti, siete più belli in tenuta da alpinisti!” delusione generale fra gli astanti.
Aveva terribilmente ragione.   
…E poi c’è la moglie che ti aspetta a casa. Corrucciata sempre e comunque e a qualunque ora si torni.
Cosa deve fare il perfetto ciclista? Come  si deve comportare in questi casi?
Mah! L’impresa è disperata al limite dell’impossibile.
Non c’è scusa che tenga: “ si è rotta la catena di tizio”, “abbiamo bucato 4 gomme” .
Niente da fare, se poi ci si azzarda a dire che si è sbagliato strada e si è persa mezz’ora…apriti o cielo.
Si può provare anche a tacere col viso sfuggente, ma la “giacca” è solo rimandata alla prima occasione, occasione che arriverà prima di quanto si possa umanamente pensare.
Ho provato ad adottare il sistema di darle perfettamente ragione, ha funzionato la prima volta, poi la gentile signora ha messo in atto le contromisure e … ciao bambina!
Mi piacerebbe andare a fare qualche giro tosto da qualche parte, con qualche compagnia di mattacchioni…
La “sciura” , abile stratega, non mi nega nulla…dice :”vengo anch’io”…
Gelato!
Alla mia signora piace parecchio la mtb, e anche la bici da strada. Le piacerebbe essere subito pronta e allenata per fare qualsiasi cosa. Solamente che la cosa  non funziona esatta mente così. L’allenamento è lungo e duro e soprattutto c’è da rischiare qualche piccola caduta. Da qui partono discussioni interminabili con panegirici (da parte mia) infiniti, con tabelle di allenamento, escursioni progressivamente sempre più impegnative…
Alla fine dei miei discorsi se ne esce col suo splendido candore chiedendo con gran sorriso quando andiamo a fare “quella escursione”.
Ma la cosa terribile è che, quando dice sul serio, parte  e si beve delle escursioni davvero impegnative senza battere ciglio. Altre volte per farle passare un tentativo di fosso c’è da rischiare il divorzio…
    Valle a capire le mogli!
Però sono brave, ci sopportano quando arriviamo stanchi dopo un giro davvero pesante e ci lasciano riposare un bel quarto d’ora prima di farsi accompagnare a far la spesa fuori e dentro mille supermercati…
Scherzo!
La mia mi vuole veramente bene, tant’è che quando ci siamo sposati ha voluto la lista nozze dal nostro rivenditore di bici di fiducia, per regalarmi la bici nuova. Scusate se è poco! 
Consulta sistematicamente siti internet per regalarmi abbigliamento, attrezzatura, protezioni, per consentirmi di praticare il mio hobby . In questo si diverte davvero molto. Devo dire che mi piace molto quando andiamo in giro conciati per bene, e, se riesco a farle fare qualcosa di interessante, sono contento come una pasqua.
E la mia bici ha già due anni abbondanti. Comincia ad essere usata. Di copertoni ne ho consumati parecchi e la mia Merida mi ha seguito docile e sicura un po’ dappertutto, senza tirarsi indietro in nessuna occasione.
Mi piace cercare di trattarla bene. La tengo pulita, la smonto e la rimonto, ingrasso e lubrifico, snodi, cuscinetti, e movimenti. Controllo lo stato delle viti, supporti e boccole. Spessoro dove inizia il consumo, controllo pastiglie  e dischi dei freni.  Talvolta combino qualche pasticcio e devo caricare il mezzo  sulla macchina e  portarlo dal meccanico e farlo da lui sistemare. Quei ragazzi ridono molto…io cerco di memorizzare l’errore per non ripeterlo. Poi qui sul forum si trovano molte indicazioni per la manutenzione e cerco di sperimentare e provare…
In garage ho accumulato attrezzi per la manutenzione e parti di ricambio. Non elimino nulla, anche la piccola vite o il bulloncino, lo spessore di plastica, la rondella, possono tornare buoni per una riparazione o una regolazione. Sottili fogli di carta spagna mi servono per micrometrici spessori. Grassi, oli,  solventi, sgrassanti, miracolosi spray al teflon sono stipati in apposito armadietto.
Mi diverto come un matto a trafficare, ma non sono un gran meccanico. Non ho le mani d’oro e l’occhio del fine tornitore e aggiustatore (da aggiustaggio, quando ero a scuola c’era l’ora di “lima”) e per eseguire un “paciugo” da pochi minuti impiego molto tempo, mi sporco da capo a piedi come un bambino piccolo ma mi diverto davvero, e tanto fa. Tra le altre cose la bici va , e  anche bene…
A volte mi capita di guardare con ingordigia e cupidigia le bici altrui, più nuove, più leggere, più moderne con ritrovati tecnici all’avanguardia come materiale e soluzioni, ma poi penso che la mia è stata regalata con tanto amore e poi è tanto robusta… e questo mi basta…

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