Prima di raccontare la mia
Maratona di Roma da Fitwalker una piccola perla di tecnica di Fit Walking:
“Il
cammino è un movimento che si compie attraverso la ripetizione ciclica delle
azioni.
Un ciclo (o falcata) di cammino è suddiviso in due passi, il che vale a dire che una falcata completa ha inizio con il contatto di tacco di un piede e si conclude con un nuovo contatto di tacco dello stesso piede.
Il passo è invece la distanza che intercorre tra i due piedi (termine della spinta col piede posteriore, e contatto di tacco del piede avanzante) ed esso, come detto, rappresenta la metà dell’intero ciclo di cammino.”
Un ciclo (o falcata) di cammino è suddiviso in due passi, il che vale a dire che una falcata completa ha inizio con il contatto di tacco di un piede e si conclude con un nuovo contatto di tacco dello stesso piede.
Il passo è invece la distanza che intercorre tra i due piedi (termine della spinta col piede posteriore, e contatto di tacco del piede avanzante) ed esso, come detto, rappresenta la metà dell’intero ciclo di cammino.”
Come già accennato nel
precedente post, il FW è una
“specialità” portata in Italia dai gemelli Damilano (olimpionici di marcia
degli anni ’80).
Sostanzialmente è un modo
per camminare velocemente e in modo redditizio che si ispira alla marcia senza
averne gli obblighi tecnici. Questo modo di camminare consente di raggiungere buone velocità senza
avere la traumaticità della corsa, consentendo un ottimo consumo di grassi, e
dando la possibilità al camminatore di tenere in buon movimento tutto il corpo
comprese braccia schiena ecc. In particolar modo (questo per le signore )
produce una notevole tonicità dei glutei.
Cammina oggi, cammina
domani, cammina dopodomani, ad un certo punto mi sono reso conto che avevo
accumulato nelle mie gambette un discreto numero di chilometri, e capivo che
riuscivo a trasferire su strada una
buona (per me) velocità. Nella mia
testolina ha iniziato a farsi largo l’idea bizzarra di poter percorrere in
stile FW la maratona di Roma. Le incertezze erano molte, soprattutto mi
impensieriva la lunghezza e il tanto tempo che sarei stato sulle gambe. D’altra
parte ero allenato a “lavorare” per diverse ore grazie al tempo passato in
sella alla mia mtb. Ero li che rimuginavo e facevo tanti conti e contesse,
quando il buon GC Chittolini mi chiama per fare da “aiutante” ai fratelli
Damilano e a Raffaello Ducceschi (altro campione della marcia) durante la
manifestazione di FW in seno alla Maratona dei Luoghi Verdiani.
Camminare a fianco dei
Damilano fu una emozione grandissima, ma soprattutto una occasione per “rubare”
loro qualche consiglio in più e cercare di “copiare” al meglio la loro grande
tecnica di cammino.
A questo punto la
decisione è presa : avrei percorso la maratona di Roma a passo di FW.
Forte dell’esperienza di
runner , in base ai tempi di allenamento, prendendo un po’ di margine di
sicurezza avevo calcolato di fare i 42,195 km in meno di 6 ore.
L’ultimo lungo (una
ventina di km tra Salsomaggiore e Pellegrino P.se) confermava questa
possibilità.
L’emozione e la tensione
del preMaratona erano altissimi, non ero così teso nemmeno quando ho tentato
(con successo) di correre la Maratona dei Luoghi Verdiani tra Salsomaggiore e
Busseto in meno di 3 ore. Alla partenza, nelle gabbie, ero talmente indietro
che quando è stato dato il via io, ero ancora al Colosseo. La distanza tra l’entrata
in via dei Fori Imperiali e la partenza mi è sembrata infinita. Appena partiti
tutto il sistema Alinovi si è messo in moto come per incanto e gambe e braccia
hanno iniziato a muoversi in modo armonico ed efficiente (almeno così mi
sembrava) . Tenevo controllato l’orologio per controllare il tempo al
chilometro. Non volevo, preso dalla foga della folla, farmi trascinare in una
andatura troppo veloce. Un “tappo in
salita” dopo qualche centinaia di metri, mi costringe a rallentare e quasi ci si ferma. Perdo qualche
secondo, ma questa piccola sosta fa terminare la fase di riscaldamento, e da
qui inizia la maratona vera e propria. Inizio a macinare chilometri senza
fatica e con una regolarità impressionante. Senza strappi. Senza rallentamenti viaggio
con grande regolarità sotto i 7’30” /km.
Per un camminatore è una velocità onorevole,
per un runner no. Anche se la strada scorre svelta sotto le mie scarpette, ho
la necessità di distogliere la mente da tempi e chilometri. Come fare? Due
chiacchiere con questo, due chiacchiere con quello…si va beh…ma è un po’ poco.
Comincio ad osservare che mi stanno passando tutti. La stragrande maggioranza
dei joggers e dei podisti e dei runners, anche i più lenti, mi stanno passando,
sistematicamente, in gruppi ancora vocianti. Dapprima brucio come un falò, poi
mi calmo, regolo il passo e comincio ad osservare i superanti. Pochi di loro
hanno una corsa degna di chiamarsi tale. Certe signore o signorine avanzano in
modo “curioso” trascinando e muovendo il loro sedere in modo scomposto,
qualcuna in modo pesante, altre troppo rigide con le gambe bloccate e così via.
Anche tanti signori si muovono in modo poco ortodosso, molti seguono la loro
pancetta, altri sgambettano curiosamente.
Tra me e me inizio tutta
una serie di scommesse su quali e quanti ne avrei risuperati dopo la metà gara.
Qui il tempo passa e la
processione non cammina. Cioè cammino spedito, ma la diversità di velocità
rispetto alla corsa è davvero tanta e la voglia di mettermi a correre sale. Devo
concentrarmi e mantenere il passo corretto. Verso il 18° km inizio a sentire le
gambe dure e un po’ pesanti. “Siamo a posto” penso “ e chi ci arriva in fondo?”.
Passo alla mezza maratona in grande spolvero 2h 35’…splendido, ma le gambe si
stanno indurendo un po’ troppo, rischio i crampi. Ai ristori mi sono sempre
fermato e ho bevuto acqua e sali e ho anche iniziato a mangiare qualcosa. La
bassa velocità e il poco sforzo della respirazione sullo stomaco mi consentono
di nutrirmi senza problemi. Allora? Come fare per sciogliere le gambe. Se mi
fermo a fare qualche esercizio, il rischio è quello di non ripartire più. La
soluzione arriva da sola e involontariamente. Al primo spugnaggio dopo la mezza
la quantità di spugne per terra è davvero impressionante (sono in coda alla
corsa), non riesco a mantenere il passo di FW senza scivolare o inciampare nel
materiale bagnato. Mi viene istintivo passare questo centinaio di metri di
corsa. Ne risulta una corsa strana (almeno così mi sembra) molto saltellante, ma
taumaturgica. Come per incanto le gambe si sciolgono e riprendo il mio passo di
FW con lena e scioltezza. Grande!! Sto viaggiando con un passo regolare e anche
più veloce del previsto, ma i km passano e i problemi non sorgono, avanti così!
Dopo i 25km inizio a rivedere gli stessi sederi che mi avevano passato prima,
solo che questa volta sono io che li avvicino e li sorpasso. Tantissimi dei
focosi maratoneti dell’inizio gara si vanno spegnendo, dopo aver affrontato il
percorso ad un ritmo non adatto. E penso: Ma se invece di correre male avessero
cercato di camminare bene? …e me la
rido. Mi ritrovo qua e la con qualche collega Fit Walker, prevalentemente
stranieri, qualche anglofono e qualche tedesco con cui scambio qualche
sgangherata parola e sguardi eloquenti. Vado , mangio, bevo, senza problema
alcuno…sono un orologio. Se continuo così arrivo in 5 ore nette. Decido di non
strafare , sono ancora indietro. Verso il 30° km un rumorino preoccupante
proveniente dalla mia pancia mi consiglia una sosta al gabinetto. Non perdo
troppo tempo, i clienti sono pochi, e non c’è fila. Riprendo con qualche metro
di corsa per sciogliere le gambe dopo la sosta. Poi via.. Si rientra in centro
storico verso il 34°, anche se la stanchezza comincia a farsi sentire la testa
si distrae guardando le meraviglie che Roma può offrire al turista. La velocità
di FW consente anche di guardarsi attorno e ammirare. Avanzo fra le ali di
folla che incoraggiano, specialmente chi, come me è fra gli ultimi. Comunque
sto sorpassando sempre più gente, la passerella dei sederi continua
inesorabile. Ai ristori e agli spugnaggi la quantità di materiale per terra è
tale che sono costretto alla corsetta defaticante, ma va benissimo. Se ho la
forza di correre per sciogliermi, vuol dire che di energie ne ho ancora un bel po’!
Ormai ci siamo, passo per la seconda volta davanti all’Altare della Patria,
mancano poco più di due km…ormai è fatta. Non guardo nemmeno più l’orologio. L’arrivo
è per me, davvero trionfale…ce l’ho fatta…il grande orologio davanti a me segna
5h 14’ , ottimo! Il real time che arriverà fra poco sul telefonino dirà che ho
impiegato 5h e 6 min….davvero grande. Coccolo volentieri la mia meritata
medaglia, e mi dirigo a ritirare i bagagli. Una festante Flora mi accoglie
portandomi qualcosa da mangiare…. Mentre sbocconcello una ottima focaccia lei e
la nostra amica Fulvia mi sollecitano…forza dobbiamo andare a vedere quella
chiesa, quegli affreschi, quei mosaici…”ohi gente…lasciatemi tirare il fiato 10
min” mugugno mentre mi avvio tranquillo a seguire le mie guide turistiche….”poi
stasera mi fate mangiare da cristiano!!!” e via verso un pomeriggio da turista.
Alla fine è’ andata
benissimo . Camminare oltre 40 km sopra gli 8 km/h non mi sembra male. L’importante è che sono arrivato al traguardo in ottime
condizioni fisiche.
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