venerdì 6 dicembre 2013

Stirone All Weather



Percorso di discreta lunghezza che offre un itinerario quasi tutto in piano su fondo misto (asfalto, sterrato, erba, strada bianca) da percorrere con una mountain bike.
Percorribile tutto l’anno tranne dopo intense piogge.
L’itinerario proposto ci offrirà una panoramica sulle caratteristiche soprattutto agricole  del territorio percorso: ampie distese di campi coltivati a foraggio, frumento, mais, a conferma della profonda vocazione rurale che in questi luoghi permane a tutt’oggi. Ci porterà anche all'interno di un piccolo ma stupendo parco fluviale. Al suo interno più che sentieri percorreremo emozioni intense. Sarà importante pedalare un pò più piano ed osservare di più.
Questa escursione è indicata a tutti, ma in special modo a quei ciclisti che iniziano ad avvicinarsi alla pratica della mtb. Le semplici difficoltà tecniche ben si adattano al principiante. Non è necessaria una grande preparazione fisica. 

L’inverno è al suo culmine e non molla.
 Il cielo è continuamente grigio e piovigginoso, quando non piove, nevica, quando si rasserena…viene la nebbia…uffa!!
Uscire in mtb diventa veramente difficile, le carraie si trasformano in pantani, e il fango si avvinghia alle ruote, già larghe di loro, e le fa diventare pesanti come cemento.
 In certi momenti la bici arriva a bloccarsi , e per rimetterla in grado di marciare bisogna faticosamente togliere il fango accumulato,  almeno per arrivare a casa. Però la voglia di uscire c’è, le gambe “friggono”.
E’ bello approfittare di una nevicata, o del terreno gelato e andare, anche se il freddo è veramente tanto…..
Ho voglia di fare un giro sulla mia bici (devo farmi perdonare perché ho pensato di aver voglia di cambiarla).
Ieri sera l’ho caricata in macchina e oggi sono uscito da lavorare in fretta, mi sono cambiato, ho parcheggiato nel vialetto davanti alla piscina coperta di Fidenza … pronto a partire ……..
Ho scelto un itinerario che mi porterà su carraie e sentieri che dovrebbero essere percorribili….speriamo.
 Il tempo non è ideale; il cielo si apre, si richiude, ora fa sperare nel sereno, ora pioviggina. L’importante è che non piova troppo….
Ho montato i parafanghi, e ho installato anche un fanalino a led sotto la sella nel caso si facesse un po’ tardi e venissi colto lungo il percorso da un precoce imbrunire….Metto gli occhiali chiari, i guanti e comincio a pedalare nell’aria fredda e umida, mi sposto sulla pista ciclabile per evitare il traffico, e mi dirigo verso l’ospedale di Vaio, che costeggio dopo qualche minuto.
Bene! Sono fuori dal traffico, si sta già molto meglio. Il freddo lo scaccio immediatamente con una breve ma ripida salita; sbuffo come una vaporiera, lavorando veloce con il rapporto agile. Sono talmente imbottito che se cado rimbalzo!
Procedo in falso piano su una piacevole strada bianca fra le rade villette e riprendo fiato.

D’improvviso giro a destra e, per tratturo erbo/fangoso, scendo piacevolmente fino a costeggiare la ferrovia Salso-Fidenza.

Seguo la ondulata carraia fino all’altezza del depuratore, per poi scavalcare la ferrovia ed immettermi sulla nuova pista ciclabile Salso-Ghiara.
Devo dire che è stata progettata  veramente bene, interessante, piacevolmente isolata.
Il successo di questa ciclabile è testimoniato dalla numerosa frequentazione di camminatori, podisti, ciclisti (adesso siamo in pochi). Sono lavori che pian piano vorrebbero ampliati e moltiplicati, la gente ha sempre più la necessità di avere spazi in cui muoversi liberamente senza correre il rischio di essere investiti dalle auto, e la possibilità di respirare i profumi della nostra splendida campagna.
In pochi minuti sono nel centro di Salsomaggiore
Nell’attraversare il bel Parco Mazzini  approfitto della momentanea solitudine per fare un po’ di tecnica e salire e scendere qualche scalino davanti alle terme Zoja….
Passo di fianco alle Terme Berzieri e salgo alla volta della frazione di Scipione Castello.
D’estate è uno scherzo…adesso, così vestito, e con un allenamento approssimativo sbuffo e sudo, ma è una fatica piacevole e appagante.
Passo l’antico borgo lentamente, e, come se non ci fossi mai stato, guardo e riguardo case e pietre. Mi fermo un attimo ad osservare la valle sottostante. Si vede poco, per via della foschia, ma si scorgono le colline innevate, e l’atmosfera lattiginosa rende ancor più affascinante l’antico borgo. Risalgo fino alla chiesetta e mi faccio in discesa la decina di gradini che mi riportano alla balconata di prima.
Un gatto mi guarda con compatimento e fastidio. Mi sento in colpa e vado. Scendo prima per un vicoletto in sasso (facendo attenzione a non scivolare) e poi via in discesa per un sentierino (segnalato) che si infila nel bosco.
Bello!!! Breve ma intenso! Devo scendere un attimo dalla bici per passare sotto ad una pianta caduta pochi gg fa sotto il peso della neve (spero che prima dell’estate la tolgano) e godendo al massimo questo single trek
arrivo sulla strada che viene da S. Nicomede. Decido di arrivare fino alla Pietra Nera (vicino al lago Salmerino). Per evitare di fare strade trafficate con poca visibilità, decido di andare per asfalto, ritornerò poi per bosco… Pedalando allegramente percorro velocemente il paio di km che mi separano dal piccolo laghetto sotto sotto lo sperone ofiolitico dal tipico colore nero. Una secca salita fino al lago e mi fermo un attimo a far due foto. 
Se avessi più tempo sarebbe bello andare fin sopra il roccione e fotografare la valle con il borgo fortificato di Vigoleno proprio in faccia.

Ma con questa foschia…la prossima volta.
Percorro a ritroso la strada fino all’altezza dell’agriturismo “La Broncarda” e svolto a sinistra per un’ampia carraia che si inoltra nel cuore del parco dello Stirone  .
L’azzurro del cielo, che si era momentaneamente schiarito viene sostituito da una preoccupante nebbiolina che tende ad infittire velocemente.
Come saranno i sentieri dopo tutta la pioggia e la neve dei giorni scorsi?
Pedalo prudente e mi inoltro curioso nella macchia fluviale… fin qui tutto bene.
Questa zona è sempre divertente e rilassante in qualsiasi stagione; l’intrico del bosco è quasi protettivo in inverno, allegro in primavera, piacevolmente fresco in estate, coloratissimo nel primo autunno.
Mi sto proprio divertendo! Probabilmente proprio per questo, in un attimo arrivo all’altezza di Scipione Ponte e devo uscire dal Parco per qualche centinaio di metri, perché sono sicuro che proseguendo troverei grosse gatte da pelare (molto, troppo fango).
Passo accanto alla sede del Parco, e vado, per un attimo, lungo la strada che va a Castelnuovo Fogliani. Imbocco una carraia che scende a destra e passa il canale…………… e torno sulla strada di san Nicomede. Dopo meno di 1km di asfalto alla prima carraia a sinistra mi rituffo sui sentieri del Parco.
Una gita a cavallo ha “zappato” lo stretto sentiero, nonostante questo…si va. Anche la ripida salita che costeggia la grossa frana si lascia fare, la ruota dietro tende a slittare un po’ sul viscido, ma si sale (anche dovessi spingere la bici per qualche metro….non morirò certo di vergogna!!).
Arrivo a San Nicomede e passo davanti alla bellissima pieve romanica.
Un vero gioiello!
La pieve è situata a fianco della zona Parco denominata “Le Cascatelle” . Questa è un’area attrezzata per pic nic , parco giochi, ci sono fontanelle e così via.
In primavera, è possibile, con molta attenzione, senza far rumore, andare ad osservare i “gruccioni”.
Il gruccione è un coloratissimo uccello migratore che nidifica sulle pareti  sabbiose a strapiombo sul torrente. In queste aree, ora protette, verso la fine degli anni 50, in seguito agli scavi di materiale per la costruzione della A1 sono stati ritrovati parecchi fossili, a testimonianza dell’antico mare che esisteva al posto della pianura padana.
A causa della presenza di un inceneritore (fortunatamente in disuso) sono costretto ad un altro piccolo tratto asfaltato. Rientro nel parco e qui il fango mi attende…
.poca strada, ma veramente antipatica, con le ruote che tendono a bloccarsi per la tanta terra raccolta; fortunatamente, sfruttando erba , e pozzanghere, riesco a passare il punto più ostico e mi ritrovo sulla ciclabile che porta a Ponteghiara.
Sul tratto asfaltato della ciclabile le ruote si liberano del fango lanciando proiettili terrosi di qua e di la…meno male che ho messo i parafanghi.
Da Ponteghiara prima per strada bianca, poi per stretto sentiero d’argine, arrivo in centro a Fidenza.

E’ strano pensare che, a pochi passi dal centro cittadino, si possa essere completamente fuori dal caos del traffico ed immersi in un ambiente fluviale  così silenzioso e tranquillo.  Per ritornare alla macchina, niente di meglio che seguire il tracciato della Via Francigena (a me molto cara) . Ne approfitto così per passare davanti allo stupendo Duomo;


mi fermo un attimo a Casa Cremonini  (sede dello IAT e dell’ AssociazioneEuropeaVieFrancigene)
Saluto la moglie….e le ragazze dell’AEVF.
Ormai sta facendo scuro, meglio accendere il fanalino dietro….

Qui sotto la descrizione  del percorso con rapporto chilometrico.

Partiamo dal parcheggio situato in prossimità dello stadi Ballotta di Fidenza.
Cominciamo a pedalare sulla pista ciclabile (ben segnalata), e mi dirigo verso sud in direzione dell’ospedale di Vaio, che costeggio dopo qualche minuto (km 1,5)
Bene! Siamo fuori dal traffico, si sta già molto meglio. Una secca salita impegna gambe  e polmoni,   ma sono solamente pochi metri .
Procediamo ora in falso piano su una piacevole strada bianca fra le rade villette e riprendiamo fiato.
D’improvviso si gira a destra (km 4,2) e, per tratturo erboso,  si scende piacevolmente fino a costeggiare la ferrovia Salso-Fidenza.
Seguiamo la ondulata carraia fino all’altezza del depuratore, per poi scavalcare la ferrovia ed immetterci sulla nuova pista ciclabile Salso-Ghiara( km 5,67).
La pista ciclabile è stata progettata  veramente bene, interessante, piacevolmente isolata.
In pochi minuti siamo nel centro di Salsomaggiore (km 10)
Passiamo di fianco alle Terme Berzieri e  iniziamo la salita che ci porterà alla frazione di Scipione Castello (km 12,5).
Passiamo l’antico borgo lentamente. Conviene fermarsi un attimo ad osservare le case in pietra e la stupenda valle sottostante, la valle del torrente Stirone. Ora anche il castello è visitabile. Davanti all’ ingresso del Castello giriamo secco a sinistra e scendiamo   prima per un vicoletto in sasso  (facendo attenzione a non scivolare) e poi per un sentierino (segnavia tipo CAI) che si infila nel bosco (km 13).
Bello!!! Breve ma intenso! godiamo al massimo di questo questo single track prima di arrivare sulla strada che viene da S. Nicomede (località “i Boselli”km 13,5) . Arriveremo fino alla Pietra Nera (vicino al lago Salmerino) per asfalto con comoda pedalata (km18)
Volendo si può salire fino alla sommità della nera rupe ofiolitica. Si può salire a piedi, oppure in bicicletta, ma ci vuole ottima gamba e polmoni forti. Dall’alto della pietra si gode di stupendo panorama sulla vallata sottostante e in fronte a noi fa bella mostra di se l’antico borgo fortificato di Vigoleno.
Percorriamo a ritroso la strada fino all’altezza dell’agriturismo “La Broncarda” e svoltiamo a sinistra per un’ampia carraia che si inoltra nel cuore del parco dello Stirone (km 20) . Al bivio giriamo a destra in direzione nord.
Pedaliamo rilassati inoltrandoci nella macchia fluviale.
Questo tratto è sempre divertente e rilassante in qualsiasi stagione; l’intrico del bosco è quasi protettivo in inverno, allegro in primavera, piacevolmente fresco in estate, coloratissimo nel primo autunno.

Seguendo il divertente sentiero del parco in un attimo arriviamo all’altezza di Scipione Ponte (km22,5). Usciamo momentaneamente dal parco . Passiamo accanto alla sede del Parco (km 23,3) , e seguiamo, per un attimo, lungo la strada che va a Castelnuovo Fogliani. Imbocchiamo ora  una carraia che scende a destra (km 23,8) e passa il canale  e torniamo sulla strada  che va a san Nicomede(km 24,2). Dopo meno di 1km di asfalto alla prima carraia a sinistra ci rituffiamo sui sentieri del Parco(segnavia dei sentieri del parco dello Stirone).
Una ampia carraia ombreggiata da gelsi secolari prima, e uno strettissimo e sconnesso sentiero ci portano sulle rive del torrente Stirone. Giriamo a destra e seguiamo l’esile ma ben riconoscibile traccia (km25,2). Una ripida ma breve salita impegna le gambe. Il sentierino è abbastanza esposto dal lato del corso d’acqua, e per chi non ha forza sufficiente nelle gambe può essere consigliabile e sicuro spingere la mtb per i pochi metri necessari ad arrivare sulla sommità (km 25,7)
Seguiamo fedeli il percorso fino al bivio che, girando a destra, ci porterà a costeggiare  la stupenda pieve romanica di S.Nicomede (km 27)
Un vero gioiello!
La pieve è situata a fianco della zona Parco denominata “Le Cascatelle” . Questa è un’area attrezzata per pic nic , parco giochi, ci sono fontanelle e così via. In primavera, è possibile, con molta attenzione, senza far rumore, andare ad osservare i “gruccioni”.
Il gruccione è un coloratissimo uccello migratore che nidifica sulle pareti  sabbiose a strapiombo sul torrente. In queste aree, ora protette, verso la fine degli anni 50, in seguito agli scavi di materiale per la costruzione della A1 sono stati ritrovati parecchi fossili, a testimonianza dell’antico mare che esisteva al posto della pianura padana.
Percorriamo un altro breve tratto asfaltato prima di  girare a sinistra e rientrare nel parco(km 27,8). Pedaliamo dapprima per strada bianca e poi, tenendo la destra al primo bivio, per carraia erbosa. Questo rilassante passaggio ci porta a costeggiare un nascosto laghetto per irrigazione , una casa signorile e ci si ritrova d’improvviso sulla pista ciclabile che, girando a sinistra(km 29,3) va in direzione della frazione di  Ponteghiara.
Rilassiamo le gambe sullo scorrevole asfalto della ciclabile che dopo il ponticello ritorna strada bianca(km30,4)
Al bivio (attenzione alla catena) giriamo a sinistra in direzione nord, verso Fidenza. Prima per strada bianca, poi per stretto sentiero d’argine, arriviamo a costeggiare la Via Emilia che in quel punto entra   in centro a Fidenza(km 34,6).

 Per ritornare alla macchina, niente di meglio che seguire il tracciato della Via  Francigena.

Il tracciato della Via Francigena è ben tracciato ed indicato con segnaletica bianco-rossa con pellegrino nero all’interno.
Approfittiamo dell’occasione  per passare sul Ponte Romano e costeggiare lo stupendo Duomo (vivamente consigliata la visita).

Seguendo il tracciato segnalato della Via Francigena arriviamo rapidamente al punto di partenza.
                              

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