L'itinerario proposto è
veramente un pezzo di storia.
L'escursione percorre interamente la tappa Fidenza-Fornovo, meglio Fornovo-Fidenza, del tracciato della Via Francigena. Questo tracciato è percorribile in entrambi i sensi.
La Via Francigena è la via che nel 900dc l'arcivescovo di Canterbury, Sigerico, percorse salendo da Roma verso l'Inghilterra . La via è stata ridisegnata e "messa in sicurezza" negli anni scorsi da parte del ministero dei beni culturali.
Il percorso parte dalla pieve romanica di S.Maria Assunta in Fornovo (da visitare assolutamente), e attraverso i sentieri del Parco del Taro giunge a Felegara. Poi sale sulla costa e attraverso un bel percorso fatto di strade bianche e sentieri arriva a Medesano. Poi si va per vie traverse, scavalcando coste successive, in un su e giù divertente, fra guadi e vigneti verso Cella di Noceto, Costa Mezzana e poi verso Siccomonte e Cabriolo (frazioni di Fidenza). Un ultimo colpo di pedale e siamo all'arrivo davanti al duomo di Fidenza.
Il percorso è un tripudio di storia e di bellezze artistiche: La pieve di Fornovo, S.Maria del Gisolo, la pieve romanica e commanderia templare di Cabriolo e ultimo ma non ultimo il duomo di Fidenza.
L'escursione percorre interamente la tappa Fidenza-Fornovo, meglio Fornovo-Fidenza, del tracciato della Via Francigena. Questo tracciato è percorribile in entrambi i sensi.
La Via Francigena è la via che nel 900dc l'arcivescovo di Canterbury, Sigerico, percorse salendo da Roma verso l'Inghilterra . La via è stata ridisegnata e "messa in sicurezza" negli anni scorsi da parte del ministero dei beni culturali.
Il percorso parte dalla pieve romanica di S.Maria Assunta in Fornovo (da visitare assolutamente), e attraverso i sentieri del Parco del Taro giunge a Felegara. Poi sale sulla costa e attraverso un bel percorso fatto di strade bianche e sentieri arriva a Medesano. Poi si va per vie traverse, scavalcando coste successive, in un su e giù divertente, fra guadi e vigneti verso Cella di Noceto, Costa Mezzana e poi verso Siccomonte e Cabriolo (frazioni di Fidenza). Un ultimo colpo di pedale e siamo all'arrivo davanti al duomo di Fidenza.
Il percorso è un tripudio di storia e di bellezze artistiche: La pieve di Fornovo, S.Maria del Gisolo, la pieve romanica e commanderia templare di Cabriolo e ultimo ma non ultimo il duomo di Fidenza.
E' possibile visionare il percorso descritto su you tube al seguente indirizzo:
http://www.youtube.com/watch?v=qST3rcr0Ywg
http://www.youtube.com/watch?v=qST3rcr0Ywg
Il
nostro punto di partenza è situato davanti alla pieve romanica di Santa Maria
Assunta
(da visitare assolutamente). Prendiamo la strada in discesa subito a fianco della chiesa e dopo aver percorso via Nazario Sauro passiamo sotto il ponte della statale e giriamo a sinistra e con un tornante saliamo sulla statale. Con grande attenzione percorriamo il ponte stradale.
Alla fine del ponte al lasciamo la statale e scendiamo a destra; ancora una svolta a destra e costeggiamo un campo da calcio , poi subito a sinistra. Pedaliamo nei pressi di un grande cantiere per materiali edili. Passiamo sotto il ponte della ferrovia ed entriamo nel parco del fiume Taro. Passiamo su una splendida passerella di legno e percorriamo il sentiero completamente in piano immersi in una splendida macchia fluviale.
Siamo nell’alveo del fiume Taro e l’acqua scorre poco distante dalle nostre ruote grasse. Proseguiamo nel sentiero fino a quando gireremo a destra ignorando la strada che prosegue dritto in direzione di un sottopasso dell’autostrada A15. Poco più in la dovremo guadare un piccolo rigagnolo. Non ci sono difficoltà di sorta, se non la possibilità di bagnarsi un po’. Procediamo nel parco ancora per poco e giriamo a sinistra e passiamo sotto la A15 grazie ad un piccolo tunnel ciclopedonale. Entriamo ora in Felegara. Andiamo sempre dritti, attraversiamo una piazzetta e proseguiamo in direzione della strada statale 357 (Noceto/Fornovo). Alla rotonda giriamo a destra . Seguiamo per poco la statale e giriamo a sinistra verso la collina (Via Cesare Battisti). Ora la strada inizia a salire rapidamente, e sempre per asfalto ci portiamo in quota. Ora pedaliamo lungo una splendida strada bianca fra ville e maneggi in un falsopiano che corre lungo questa costa incantata. Dopo 1 km circa lasciamo la strada bianca (che gira a sinistra) e proseguiamo dritti per carraia campestre.
(da visitare assolutamente). Prendiamo la strada in discesa subito a fianco della chiesa e dopo aver percorso via Nazario Sauro passiamo sotto il ponte della statale e giriamo a sinistra e con un tornante saliamo sulla statale. Con grande attenzione percorriamo il ponte stradale.
Alla fine del ponte al lasciamo la statale e scendiamo a destra; ancora una svolta a destra e costeggiamo un campo da calcio , poi subito a sinistra. Pedaliamo nei pressi di un grande cantiere per materiali edili. Passiamo sotto il ponte della ferrovia ed entriamo nel parco del fiume Taro. Passiamo su una splendida passerella di legno e percorriamo il sentiero completamente in piano immersi in una splendida macchia fluviale.
Siamo nell’alveo del fiume Taro e l’acqua scorre poco distante dalle nostre ruote grasse. Proseguiamo nel sentiero fino a quando gireremo a destra ignorando la strada che prosegue dritto in direzione di un sottopasso dell’autostrada A15. Poco più in la dovremo guadare un piccolo rigagnolo. Non ci sono difficoltà di sorta, se non la possibilità di bagnarsi un po’. Procediamo nel parco ancora per poco e giriamo a sinistra e passiamo sotto la A15 grazie ad un piccolo tunnel ciclopedonale. Entriamo ora in Felegara. Andiamo sempre dritti, attraversiamo una piazzetta e proseguiamo in direzione della strada statale 357 (Noceto/Fornovo). Alla rotonda giriamo a destra . Seguiamo per poco la statale e giriamo a sinistra verso la collina (Via Cesare Battisti). Ora la strada inizia a salire rapidamente, e sempre per asfalto ci portiamo in quota. Ora pedaliamo lungo una splendida strada bianca fra ville e maneggi in un falsopiano che corre lungo questa costa incantata. Dopo 1 km circa lasciamo la strada bianca (che gira a sinistra) e proseguiamo dritti per carraia campestre.
Passiamo sotto l’ombra di
una grande quercia e poco più in la in mezzo ad un gruppo di case.
Torniamo sulla strada asfaltata e giriamo a destra e iniziamo una ripida discesa. Andiamo ancora a destra fino ad incrociare ancora la statale 357. Siamo alla Carnevala e grazie alla rotonda attraversiamo la strada e imbocchiamo la nuovissima pista ciclabile che utilizzeremo fino all’ingresso di Medesano. Pedaliamo con attenzione sulla ripida salita fino alla svolta nei pressi di un bar e sotto la chiesa parrocchiale (dove è possibile trovare una fontanella). Ora si va dritto in salita, si passa una rotonda e si procede su asfalto. Attraversiamo la strada . Si scende un po’ poi il percorso ricomincia a salire. Passiamo a sinistra di un gruppo di case e abbandoniamo l’asfalto per una strada bianca. Proseguiamo fino alla prossima casa, la passiamo di pochi metri e giriamo a destra per una carraia in salita . La salita è dura e dopo 200m circa è necessario girare a destra e poi a sinistra. Proseguiamo ancora per carraia campestre fino a superare un gruppo di case. Rientriamo su strada asfaltata e proseguiamo dritti.
Torniamo sulla strada asfaltata e giriamo a destra e iniziamo una ripida discesa. Andiamo ancora a destra fino ad incrociare ancora la statale 357. Siamo alla Carnevala e grazie alla rotonda attraversiamo la strada e imbocchiamo la nuovissima pista ciclabile che utilizzeremo fino all’ingresso di Medesano. Pedaliamo con attenzione sulla ripida salita fino alla svolta nei pressi di un bar e sotto la chiesa parrocchiale (dove è possibile trovare una fontanella). Ora si va dritto in salita, si passa una rotonda e si procede su asfalto. Attraversiamo la strada . Si scende un po’ poi il percorso ricomincia a salire. Passiamo a sinistra di un gruppo di case e abbandoniamo l’asfalto per una strada bianca. Proseguiamo fino alla prossima casa, la passiamo di pochi metri e giriamo a destra per una carraia in salita . La salita è dura e dopo 200m circa è necessario girare a destra e poi a sinistra. Proseguiamo ancora per carraia campestre fino a superare un gruppo di case. Rientriamo su strada asfaltata e proseguiamo dritti.
Ci accompagna sempre la
segnaletica ufficiale della Via Francigena.
Seguiamo il nastro di
asfalto in leggera salita per circa 1,5 km e poi svoltiamo a destra per carraia
in discesa. La discesa è ripida e veloce, è necessario
prestare attenzione perché il fondo è sconnesso in quanto spesso percorso da mezzi
agricoli cingolati che rendono il terreno estremamente irregolare. In fondo
alla discesa ci aspetta il guado del torrente Recchio. E’ necessario valutare
attentamente la quantità d’acqua
prima di decidere se passare in sella.
Guadato il piccolo corso d’acqua si risale fino ad incrociare la strada asfaltata. Siamo nell’abitato di Cella di fronte ad un rinomato ristorante . Giriamo ora a sinistra per percorrere un po’ di strada asfaltata. Pochissimo asfalto in verità, infatti svoltiamo a destra per strada bianca in salita. La percorriamo fino ad affiancare una fattoria, costeggiamo la stalla e continuiamo a salire fino alla fattoria successiva. Lasciamo la strada bianca e svoltando a sinistra ci immettiamo su una larga carraia usata dai contadini per i lavori agricoli. La nostra carraia dopo alcune leggere curve fra un campo e l’altro ci fa arrivare su una strada asfaltata. Svoltiamo a destra ancora in leggera salita fino a raggiungere un piccolo gruppo di case su una costa estremamente panoramica. Passato il nucleo abitato giriamo a sinistra sempre su asfalto per una ripida discesa. Quando la strada gira a sinistra la abbandoniamo e andiamo dritti seguendo una comoda carraia. Pedaliamo ora fra campi e vigneti (stupendo in primavera con la fioritura e il verde brillante dell’erba) fino a raggiungere il castello di Costamezzana . Del castello non resta che qualche rudere, ma in compenso una trattoria tipica potrà rifocillare il pedalatore, fornire un caffè o rimpinguare le scorte d’acqua. Le nostre ruote grasse scendono ora veloci lungo la comoda strada bianca fino a quando rientriamo su strada asfalta e andiamo dritti trascurando la strada che va alla nostra sinistra. Poco più in la andiamo a destra e forziamo sui pedali per vincere la pendenza della strada che sale.
Guadato il piccolo corso d’acqua si risale fino ad incrociare la strada asfaltata. Siamo nell’abitato di Cella di fronte ad un rinomato ristorante . Giriamo ora a sinistra per percorrere un po’ di strada asfaltata. Pochissimo asfalto in verità, infatti svoltiamo a destra per strada bianca in salita. La percorriamo fino ad affiancare una fattoria, costeggiamo la stalla e continuiamo a salire fino alla fattoria successiva. Lasciamo la strada bianca e svoltando a sinistra ci immettiamo su una larga carraia usata dai contadini per i lavori agricoli. La nostra carraia dopo alcune leggere curve fra un campo e l’altro ci fa arrivare su una strada asfaltata. Svoltiamo a destra ancora in leggera salita fino a raggiungere un piccolo gruppo di case su una costa estremamente panoramica. Passato il nucleo abitato giriamo a sinistra sempre su asfalto per una ripida discesa. Quando la strada gira a sinistra la abbandoniamo e andiamo dritti seguendo una comoda carraia. Pedaliamo ora fra campi e vigneti (stupendo in primavera con la fioritura e il verde brillante dell’erba) fino a raggiungere il castello di Costamezzana . Del castello non resta che qualche rudere, ma in compenso una trattoria tipica potrà rifocillare il pedalatore, fornire un caffè o rimpinguare le scorte d’acqua. Le nostre ruote grasse scendono ora veloci lungo la comoda strada bianca fino a quando rientriamo su strada asfalta e andiamo dritti trascurando la strada che va alla nostra sinistra. Poco più in la andiamo a destra e forziamo sui pedali per vincere la pendenza della strada che sale.
La salita dura poco più di
200 metri e poco sotto l’abitato di Costamezzana (poco più su c’è l’ostello per
i pellegrini della Via Francigena) giriamo a sinistra per un
bel tratto scorrevole su asfalto.
Passiamo
velocemente davanti al cimitero di Costamezzana e con buona velocità arriviamo
ad un incrocio dove, pur prestando la massima attenzione andremo dritti. Pochi
metri dopo potremo ammirare l’antico complesso di S.Maria del Gisolo
. “Questo complesso è abitazione privata e azienda di prodotti biologici e la chiesa di pregevole fattura è visitabile due volte all’anno in occasione delle celebrazioni della festa della conversione di S.Paolo Apostolo (25 gennaio) e della festa dell’Annunciazione il 25 Marzo.”
. “Questo complesso è abitazione privata e azienda di prodotti biologici e la chiesa di pregevole fattura è visitabile due volte all’anno in occasione delle celebrazioni della festa della conversione di S.Paolo Apostolo (25 gennaio) e della festa dell’Annunciazione il 25 Marzo.”
Superata S.Maria del Gisolo
proseguiamo per strada asfalta fino all’incrocio successivo dove giriamo a
destra (indicazioni S.Margherita/Fidenza), e pochi metri dopo, in
corrispondenza della rinomata Osteria del Sole, giriamo a sinistra iniziando
una dura salita. La salita è dura ma non lunghissima, quando
la pendenza cala all’incrocio proseguiamo dritti sempre su
strada asfaltata.
Ora la strada corre in
leggera discesa e le gambe possono rilassarsi fino al prossimo incrocio dove giriamo a sinistra per una strada bianca in discesa. Finita la
discesa ignoriamo la strada bianca che va in piano a
sinistra e ignoriamo anche le indicazioni francigene che ci indicano una ripida
salita su terra (ottima per chi viene in senso contrario ) ma proseguiamo in
salita seguendo la strada bianca. Arriviamo alla chiesa di Siccomonte. Davanti alla chiesa c’è una fontanella dove poter far scorta
d’acqua.
Proseguiamo sulla strada
bianca per circa 1 km e dopo aver passato un grosso caseificio all’incrocio con
la strada asfaltata giriamo a destra in leggera discesa. La
strada asfaltata in discesa consente di andare veloce e in breve arriviamo su
un secco tornante che gira a sinistra. Abbandoniamo la strada asfaltata e giriamo a destra per strada bianca. Passiamo l’abitato del
Castellazzo e seguiamo la strada bianca principale. D’improvviso la strada
piega a destra e scende ripida per poi piegare di nuovo a sinistra in falso
piano in discesa. Tralasciamo tutte le deviazioni a destra e sinistra passiamo
il canale Rovacchia e dopo secca salitella arriviamo all’incrocio con la strada
che da Fidenza porta a Tabiano Terme. Giriamo a sinistra per
pochi metri e, seguendo le indicazioni bianco/rosse con pellegrinetto nero
subito a destra per strada bianca in salita. Ancora un piccolo sforzo e ci
troviamo davanti alla Pieve romanica di Cabriolo.
” Questa piccola e bellissima pieve è stata un antica commanderia Templare ed è dedicata a S.Tommaso Beckett. All’interno si possono ammirare singolari affreschi Tardo medievali raffiguranti S. Michele e la pesatura delle anime”
” Questa piccola e bellissima pieve è stata un antica commanderia Templare ed è dedicata a S.Tommaso Beckett. All’interno si possono ammirare singolari affreschi Tardo medievali raffiguranti S. Michele e la pesatura delle anime”
Lasciamo la piccola pieve e
torniamo sui nostri passi (pardon, pedalate) di pochi metri. All’altezza
dell’abside della chieda giriamo a sinistra, passiamo una catena e scendiamo
lungo uno stupendo viale di gelsi fino ad incrociare la strada asfaltata. Stiamo entrando in Fidenza e siamo vicini all’arrivo.
Giriamo a destra e andiamo
dritti per pista ciclabile fino ad un incrocio (sulla nostra destra gli
impianti sportivi e sulla sinistra una scuola color verde) ; lo attraversiamo e
per viale alberato arriviamo all’incrocio successivo. Una grande rotonda posta
sulla Via Emilia ci consente di entrare nel centro storico di Fidenza.
Quindi alla rotonda sulla
Via Emilia cerchiamo di attraversare con prudenza e andiamo dritti verso il
cuore di Fidenza. Alla piccola piazza con rontonda e Parco giriamo a sinistra e
subito a destra e poi ancora a sinistra. Ci troviamo di fronte la facciata
dello stupendo Teatro Magnani.
Attraversiamo la piazza costeggiando il rinascimentale palazzo comunale
e imbocchiamo la stretta Via del Teatro. Le indicazioni bianco/rosse ci portano
ad attraversare una piazzetta con antica fontana a pistone (sambot) e poi….
L’antica
abside del Duomo di Fidenza ci guida negli ultimi metri di strada su antico
selciato.
ATTENZIONE: QUESTO TRACCIATO E' PERCORRIBILE ED ESTREMAMENTE DIVERTENTE NELLA STAGIONE SECCA. CON IL FANGO E' PROIBITIVO
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