E' un percorso relativamente facile in
estate...in inverno diventa un itinerario divertente e abbastanza impegnativo.
Un bel 1000 metri di dislivello offrono al biker un buon allenamento anche e
soprattutto durante la stagione invernale. L'itinerario parte da Salsomaggiore
Terme e sale fino alla strada della costa e poi fin sotto il santuario di
Mariano con un sentiero scorrevole in estate impegnativo in inverno quando il
terreno argilloso diventa viscido e difficile da percorrere. La maggior parte
del tracciato corre su strade bianche ed è bello lasciar correre il mezzo a due
ruote.
Non indifferenti sono le emergenze artistiche sul percorso. E' visitabile la Pieve romanica di S.Giovanni in Contignaco a pochi km dall'arrivo.
Non indifferenti sono le emergenze artistiche sul percorso. E' visitabile la Pieve romanica di S.Giovanni in Contignaco a pochi km dall'arrivo.
" Ricordi?
Le strade erano piene di
quel lucido scirocco
Che trasforma una realtà
abusata e la rende irreale….” (F.Guccini)
E’ proprio vero, quando si forma una depressione
sull’alto Tirreno, per noi padani, metereologicamente, è un bel guaio.
La depressione continua a spingere venti caldo-umidi
che riempiono il cielo di nuvolosi grigi e cupi, che in ogni momento sembra
vogliano aprire il rubinetto…e lo aprono…
Di quando in quando, fra una perturbazione e l’altra,
qualche sprazzo di sereno, qualche ora di sole tiepido riscalda corpo e anima.
Ed è proprio di questo timido intervallo di bel tempo,
di questa breve apparizione del sole che voglio approfittare per fare un giro
in mtb. Non è nemmeno un giro tanto soft, almeno per quanto riguarda i
dislivelli . Le previsioni dicono che “dovrebbe schiarire”, ma per adesso il
cielo è ancora ben bigio e poco rassicurante. Decido di fidarmi.
Tutte le precipitazione di questi giorni hanno
imbevuto d’acqua la collina, ma le strade e le carraie che andrò a percorrere
hanno un tipo di terra che permette la progressione; probabilmente scivolerà la
ruota, mi bagnerò e mi sporcherò ….
Si può parcheggiare comodamente l’auto nell’ampio parcheggio
davanti alle Terme Zoia e di qui partire
per la nostra escursione.
Salsomaggiore risulta essere ad una quota di 155 mt sul
livello del mare.
Percorriamo il breve viale Berenini giriamo a destra e poi a
sinistra imboccando Via Milano, segue Via Patrioti , e con le gambe ormai calde
arriviamo a Contignaco (km 4 quota 230m); passiamo sotto al castello, che prova
a nascondersi, mentre la Pieve di S.Giovanni si lascia ammirare. Proseguiamo
per strada asfaltata fino al km 5,26 quota 261m
giriamo a sinistra seguiamo la segnalazione “Massari” e pedaliamo per
una comoda strada bianca. Dopo un inizio comodo e tranquillo al km 5,63 quota
270m giriamo a destra e la salita inizia ad essere seria e si inizia a far lavorare il cambio….e le
gambe.
La strada sale con pendenza costante e dopo un paio di
tornanti un attimo di respiro e di riposo per le gambe (km 6,61 quota 379m). La
strada ritorna subito impegnativa e si pedala con il rampichino.
Al km 7,08 quota 442m ignoriamo un bivio a destra e continuiamo piegando a sinistra in direzione di una casetta isolata sulla collina. Un duro strappo su asfalto ci fa arrivare in quota .
Nei pressi di un gruppetto di case (km 7,52 quota 477m) giriamo a destra per strada asfaltata.
Al km 7,08 quota 442m ignoriamo un bivio a destra e continuiamo piegando a sinistra in direzione di una casetta isolata sulla collina. Un duro strappo su asfalto ci fa arrivare in quota .
Nei pressi di un gruppetto di case (km 7,52 quota 477m) giriamo a destra per strada asfaltata.
Un secco su e giù su e poi una veloce discesa in strada
bianca e sono a Pietraspaccata.(km8,63 quota 509m)
Un paio di tornanti sulla strada, al km 8,84 quota 518m si
svolta a sinistra e si va verso “millepini centro” si passa dietro un
ristorante. Al km 9,14 quota 542m girando a sinistra si rientra sulla strada
che da Salsomaggiore va a Pellegrino Parmense. Ancora un tornante d’asfalto e
al km 9,44 quota552m imbocchiamo una
viuzza in salita sulla sinistra: siamo entrati nella “riservetta”..
Dopo pochi metri la viuzza diventa sentiero, ripido, sconnesso e divertentemente tecnico. Intanto il monte Kanate ci osserva con le sue moderne quanto brutte antenne.
Dopo pochi metri la viuzza diventa sentiero, ripido, sconnesso e divertentemente tecnico. Intanto il monte Kanate ci osserva con le sue moderne quanto brutte antenne.
Proseguiamo cercando di mantenere agile la pedalata. Non
possiamo sbagliare strada, il sentiero è uno e nemmeno tanto largo. Il fondo è
solido o ghiaioso, e si avanza bene. Tratti tecnici si alternano ad altri
scorrevoli. passano
spesso moto da cross e creano dei solchi
molto fastidiosi per noi che
abbiamo la “trazione a pedali” e che alla parola “accelerare” rispondiamo con
sudore e acido lattico.
Qualche balza la superiamo in sella, altre difficoltà le superiamo con veloci “fuori sella per dare stabilità alla mtb .
Arriviamo sulla strada che porta a Mariano e al suo santuario (km 10,4 quota 606m). Andiamo verso sinistra. Fino a qualche anno fa questa era un’ampia strada bianca. Da qui inizia la famosa via di Crinale dal nome “Marialonga”.Solamente pochi anni fa questa era una stupenda strada bianca con ampie buche e tanti sassi smossi ora è un manto d’asfalto che aiuta gli abitanti della zona…ma penalizza noi che andiamo in mtb…”.
Qualche balza la superiamo in sella, altre difficoltà le superiamo con veloci “fuori sella per dare stabilità alla mtb .
Arriviamo sulla strada che porta a Mariano e al suo santuario (km 10,4 quota 606m). Andiamo verso sinistra. Fino a qualche anno fa questa era un’ampia strada bianca. Da qui inizia la famosa via di Crinale dal nome “Marialonga”.Solamente pochi anni fa questa era una stupenda strada bianca con ampie buche e tanti sassi smossi ora è un manto d’asfalto che aiuta gli abitanti della zona…ma penalizza noi che andiamo in mtb…”.
Percorriamo velocemente questi pochi chilometri di asfalto.
La strada corre su uno stupendo crinale che guarda verso sud la stupenda conca
di Pellegrino Parmense, mentre a nord c’è la pianura padana. Nelle giornate
serene si arriva ad intravedere il lago di Garda ai piedi del monte Baldo. Una
riserva faunistico venatoria costeggia la strada. All’interno ci sono tante
belle carraie da percorrere, ma…ma è proibito e poco consigliabile avventurarsi
al suo interno. D’improvviso, appena dopo una curva appare una ampia carraia sulla sinistra(
km12,9 quota 596m). Giriamo a sinistra e ci tuffiamo nel bosco. Questa carraia
permette di aggirare il santuario di Mariano e sbucare sulla strada che da
Pellegrino P.se va a Varano Melegari, proprio al bivio con la strada che
porta a case Boscaini e a Varano
Marchesi. Il terreno prevalentemente terroso è un susseguirsi di saliscendi mai
troppo impegnativi e sufficientemente scorrevoli.
Ci divertiamo nelle veloci discese e ci impegnamo nelle
secche salite. L’ombra del bosco aiuta anche nelle giornate più calde.
Usciamo
dal bosco presso un gruppo di case (km 14,1 quota580m). C’è un bivio, ignoriamo
la via a destra che ci riporterebbe al santuario di Mariano e andiamo dritti
per strada asfalta. Scendiamo un po’ e poi al km 14,3 quota 558 m giriamo a
sinistra per carraia in falsopiano. Lo sguardo si apre sull’orizzonte
inquadrando l’alto Appennino parmense, sotto di noi sulla sinistra, là in fondo
si intravede la Val Ceno.
Spettacolo notevole. Percorriamo la carraia tralasciando una tentazione sulla destra e con discesa a volte difficoltosa a causa dei solchi lasciati da moto o trattori (ma c’è sempre il prato appena sopra)
e torniamo sull’asfalto (km 14,7 quota 533m). Siamo ad un bivio. Da una parte la strada che da Pellegrino scende a Varano de’ Melegari dall’altra una stradina che porta verso Case Boscaini. “
Spettacolo notevole. Percorriamo la carraia tralasciando una tentazione sulla destra e con discesa a volte difficoltosa a causa dei solchi lasciati da moto o trattori (ma c’è sempre il prato appena sopra)
e torniamo sull’asfalto (km 14,7 quota 533m). Siamo ad un bivio. Da una parte la strada che da Pellegrino scende a Varano de’ Melegari dall’altra una stradina che porta verso Case Boscaini. “
Giriamo a sinistra e con veloce saliscendi arrivo al bivio che porta a Case Mezzadri (km
18 quota 388). Al bivio lasciamo la strada asfaltata che gira a destra e
andiamo dritti e prendiamo una agevole strada bianca.
Passiamo nel mezzo di un gruppo di case (località I Faggi)e
siamo sull’altro versante del monte omonimo.
La carraia viaggia a mezza costa in leggerissima salita sul
lato nord della montagna. In estate l’ombra del lato nord è veramente
piacevole. Frane vecchie e nuove costeggiano la strada (chiusa al traffico
proprio per questo) e denunciano le terribili stagioni degli ultimi anni:
inverni molto bagnati (molta neve e molta pioggia) estati torride da aprire
grandi crepe nel terreno argilloso. Al km 19,5 quota 436, ignoriamo una carraia
sulla destra e proseguiamo dritti velocemente in discesa.
A Case Mezzadri(km20,5 quota 378), esco sull’asfalto dietro
un osteria (fontanina sul muro) giro a sinistra e dopo pochi metri rientro sulla carraia (girando a sinistra)
davanti all’altra osteria(km20,6 quota373).
Scendiamo su strada bianca ed ignoriamo la curva a sinistra.
Andiamo dritto. La carraia ben presto diventa sentiero erboso fra i campi e la
discesa abbastanza ripida.
La traccia non sempre è evidentissima , ma osservando bene i campi si distinguono bene i passaggi.
La traccia non sempre è evidentissima , ma osservando bene i campi si distinguono bene i passaggi.
Come tutte le cose piacevoli la discesa dura poco,
e ci si ritrova sulla strada asfalta. Giriamo ancora verso il basso piegando a sinistra (km21,3 quota252m)
e ci si ritrova sulla strada asfalta. Giriamo ancora verso il basso piegando a sinistra (km21,3 quota252m)
Percorriamo la strada che porta all’abitato di San Vittore,
ma al primo bivio giriamo a sinistra(km22,7 quota 258m) verso case Casana.
Dapprima asfaltata, quando inizia a salire, la strada diventa carraia
inghiaiata e passiamo fra un gruppo di case dove ritroviamo un gruppo di
piccoli cani ci accolgono abbaiando festosamente Stiamo faticando e li
ignoriamo. All’altezza di una allevamento di cavalli la strada scende veloce
per risalire ancora rabbiosamente.
Un ultimo sforzo, e siamo su…o quasi.
Infatti per tornare a Salsomaggiore dobbiamo girare a sinistra
dove la carraia si copre di asfalto per l’ultimo strappo della giornata (km25,1
quota 367m). Dopo un primo tratto in falso piano la strada si impenna
decisamente, anche se per pochi metri. Sbuffando arriviamo al bivio e giriamo a
destra. Ancora qualche metro di salita e poi discesa fino a Salsomaggiore. Al
km 26,6 quota 394m giriamo a sinistra
per strada bianca verso case Tintori. A case Tintori (km27,3 quota 335m) al bivio
andiamo dritto e veloci si va verso
Contignaco.
Questa strada scende veloce ed è un po’ traditrice, bisogna prestare massima attenzione. E’ una volata unica.
Questa strada scende veloce ed è un po’ traditrice, bisogna prestare massima attenzione. E’ una volata unica.
“E’ sempre un’
emozione visitare questi semplici ma straordinari luoghi di culto. Mi colpisce
soprattutto l’austera semplicità, l’essenziale architettura romanica, una
costruzione progettata per durare nei secoli ed offrire al fedele un momento di
raccoglimento e preghiera in assoluto raccoglimento”.
Percorriamo velocemente
i pochi metri in discesa che ci separano dal “centro” di Contignaco. Quando
arriviamo sulla strada principale giriamo a destra verso Salsomaggiore.
Bene, ora mancano pochi chilometri per arrivare alla macchina,
tutti in discesa (o quasi)….ci rilassiamo e ci gustiamo il momento………….
Per chi vuole è possibile visionare il video del percorso al seguente indirizzo:
http://www.youtube.com/watch?v=eF68rSiC1Eg
http://www.youtube.com/watch?v=eF68rSiC1Eg