venerdì 20 settembre 2013

Angoli di Paradiso



Scritto poco, pedalato molto.
Non è male per chi ama chiamarsi mtbiker.
E’ una grande soddisfazione per un sedicente mtbiker poter asserire di aver chiacchierato poco e pedalato molto.
In effetti in questi giorni la mia assenza dal forum, e dal web in generale, è stata quasi totale. Ho approfittato di questa splendida fine estate che Settembre ci sta regalando per andare, pedalare, vedere, filmare, godere degli splendidi colori che madre natura mette a nostra disposizione.
Questa settimana ho avuto a mia disposizione alcune mattine, e ne ho approfittato per testare  sentieri che da tanto tempo non percorrevo.
Alcuni li avevo percorsi anni fa agli albori della mia mtb, altri li avevo colpevolmente ignorati.
Tutti mi avevano affascinato.
L’assassino torna sempre sul luogo del delitto.
E sono tornato.
Ho rivissuto così i sentieri di Monte Inverno, e pedalato con grande goduria il monte Combù. Sono tornato a Vigoleno e  a Monte Manulo....sceso dal "feroce" e passato da "Valdo".
In questi momenti di assoluta bellezza preferisco di gran lunga uscire e godere della natura  piuttosto che stare a pigiare sulla tastiera di un pc (anche se per una nobilissima causa) Sono sicuro che più avanti qualche ondata di maltempo ci terrà lontani dai sentieri argillosi per cui….
Ho letteralmente goduto nell’immergermi nei colori delle colline, aspirare e fare mio il profumo della terra arata, e dei frutti autunnali. Ho assaporato i fichi dolci e maturi, catturato le ultime more, ho inseguito, per ridere, un gruppo di leprotti lungo un prato in discesa (tanto andavano più forte loro)…
Il cielo di un azzurro incredibile mi ha regalato una luminosità quasi accecante, e di quando in quando il terreno argilloso, bianchissimo a causa della siccità, lo faceva diventare blù scuro, intenso come in alta quota.
Diventa difficile per chi non è valente scrittore riuscire a descrivere in modo compiuto e bello quello che passa per l’anima in quei momenti.
Per quanto io possa scrivere non riuscirò mai a dare l’idea della immensa felicità vissuta in queste ore mattutine passate a pedalare e sudare per questi sentieri.
Forse qualche contadino/boscaiolo avrà pensato che c’era qualche matto in giro, sentendomi cantare in modo stonato per le vie boschive.
Ebbene si ero io, che, ebbro di felicità, scendendo liscio e veloce cantavo come un fringuello (stonato) lungo gli scorrevoli sentieri che portavano a valle.
E più passavo e ripassavo in quei posti più vedevo angoli da esplorare, vie da percorrere.
Casolari in pietra abbandonati, marcano antiche vie un tempo popolate di passi di gente di carretti, di animali che trasportavano a valle i prodotti della montagna.
Certo della montagna, perché si raggiungono quote di circa 1000 metri slm…e poi a scendere è una goduria unica…
Mi vorrebbe solamente un po’ più di tempo…quel tempo che avrei voluto avere per me e che qualcuno ha detto ….
Non solo pedalare, non solo sudare, ma anche contemplare, fotografare, respirare profumi…
Ricordo con piacere e nostalgia le escursioni con l’amico Gigi (che voglio andare a trovare presto) quando ci si fermava in pausa pranzo…sopra un prato, una cresta, a mangiare il semplice panino come se fosse chissà quale leccornia…e godere del panorama, della bellezza della tranquillità del momento…e poi giù in una bella discesa….
Ma il momento è quel che è, e così  ogni giorno verso la mezza devo rientrare per prepararmi al lavoro pomeridiano.
Ma anche al lavoro per un bel po’ di ore mi resta dentro un po’ di quel verde, un po’ dell’azzurro un po’ del profumo di quegli angoli di paradiso.
  

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