giovedì 19 settembre 2013

La Maratona di Roma



Prima di raccontare la mia Maratona di Roma da Fitwalker una piccola perla di tecnica di Fit Walking:
“Il cammino è un movimento che si compie attraverso la ripetizione ciclica delle azioni.
Un ciclo (o falcata) di cammino è suddiviso in due passi, il che vale a dire che una falcata completa ha inizio con il contatto di tacco di un piede e si conclude con un nuovo contatto di tacco dello stesso piede.
Il passo è invece la distanza che intercorre tra i due piedi (termine della spinta col piede posteriore, e contatto di tacco del piede avanzante) ed esso, come detto, rappresenta la metà dell’intero ciclo di cammino.”
Come già accennato nel precedente post,  il FW è una “specialità” portata in Italia dai gemelli Damilano (olimpionici di marcia degli anni ’80).
Sostanzialmente è un modo per camminare velocemente e in modo redditizio che si ispira alla marcia senza averne gli obblighi tecnici. Questo modo di camminare  consente di raggiungere buone velocità senza avere la traumaticità della corsa, consentendo un ottimo consumo di grassi, e dando la possibilità al camminatore di tenere in buon movimento tutto il corpo comprese braccia schiena ecc. In particolar modo (questo per le signore ) produce una notevole tonicità dei glutei.
Cammina oggi, cammina domani, cammina dopodomani, ad un certo punto mi sono reso conto che avevo accumulato nelle mie gambette un discreto numero di chilometri, e capivo che riuscivo a  trasferire su strada una buona (per me) velocità.  Nella mia testolina ha iniziato a farsi largo l’idea bizzarra di poter percorrere in stile FW la maratona di Roma. Le incertezze erano molte, soprattutto mi impensieriva la lunghezza e il tanto tempo che sarei stato sulle gambe. D’altra parte ero allenato a “lavorare” per diverse ore grazie al tempo passato in sella alla mia mtb. Ero li che rimuginavo e facevo tanti conti e contesse, quando il buon GC Chittolini mi chiama per fare da “aiutante” ai fratelli Damilano e a Raffaello Ducceschi (altro campione della marcia) durante la manifestazione di FW in seno alla Maratona dei Luoghi Verdiani.
Camminare a fianco dei Damilano fu una emozione grandissima, ma soprattutto una occasione per “rubare” loro qualche consiglio in più e cercare di “copiare” al meglio la loro grande tecnica di cammino.  
A questo punto la decisione è presa : avrei percorso la maratona di Roma a passo di FW.
Forte dell’esperienza di runner , in base ai tempi di allenamento, prendendo un po’ di margine di sicurezza avevo calcolato di fare i 42,195 km in meno di 6 ore.
L’ultimo lungo (una ventina di km tra Salsomaggiore e Pellegrino P.se) confermava questa possibilità.
L’emozione e la tensione del preMaratona erano altissimi, non ero così teso nemmeno quando ho tentato (con successo) di correre la Maratona dei Luoghi Verdiani tra Salsomaggiore e Busseto in meno di 3 ore. Alla partenza, nelle gabbie, ero talmente indietro che quando è stato dato il via io, ero ancora al Colosseo. La distanza tra l’entrata in via dei Fori Imperiali e la partenza mi è sembrata infinita. Appena partiti tutto il sistema Alinovi si è messo in moto come per incanto e gambe e braccia hanno iniziato a muoversi in modo armonico ed efficiente (almeno così mi sembrava) . Tenevo controllato l’orologio per controllare il tempo al chilometro. Non volevo, preso dalla foga della folla, farmi trascinare in una andatura troppo veloce.  Un “tappo in salita” dopo qualche centinaia di metri, mi costringe a  rallentare e quasi ci si ferma. Perdo qualche secondo, ma questa piccola sosta fa terminare la fase di riscaldamento, e da qui inizia la maratona vera e propria. Inizio a macinare chilometri senza fatica e con una regolarità impressionante. Senza strappi. Senza rallentamenti viaggio con grande regolarità sotto i 7’30” /km.
 Per un camminatore è una velocità onorevole, per un runner no. Anche se la strada scorre svelta sotto le mie scarpette, ho la necessità di distogliere la mente da tempi e chilometri. Come fare? Due chiacchiere con questo, due chiacchiere con quello…si va beh…ma è un po’ poco. Comincio ad osservare che mi stanno passando tutti. La stragrande maggioranza dei joggers e dei podisti e dei runners, anche i più lenti, mi stanno passando, sistematicamente, in gruppi ancora vocianti. Dapprima brucio come un falò, poi mi calmo, regolo il passo e comincio ad osservare i superanti. Pochi di loro hanno una corsa degna di chiamarsi tale. Certe signore o signorine avanzano in modo “curioso” trascinando e muovendo il loro sedere in modo scomposto, qualcuna in modo pesante, altre troppo rigide con le gambe bloccate e così via. Anche tanti signori si muovono in modo poco ortodosso, molti seguono la loro pancetta, altri sgambettano curiosamente.
Tra me e me inizio tutta una serie di scommesse su quali e quanti ne avrei risuperati dopo la metà gara.
Qui il tempo passa e la processione non cammina. Cioè cammino spedito, ma la diversità di velocità rispetto alla corsa è davvero tanta e la voglia di mettermi a correre sale. Devo concentrarmi e mantenere il passo corretto. Verso il 18° km inizio a sentire le gambe dure e un po’ pesanti. “Siamo a posto” penso “ e chi ci arriva in fondo?”. Passo alla mezza maratona in grande spolvero 2h 35’…splendido, ma le gambe si stanno indurendo un po’ troppo, rischio i crampi. Ai ristori mi sono sempre fermato e ho bevuto acqua e sali e ho anche iniziato a mangiare qualcosa. La bassa velocità e il poco sforzo della respirazione sullo stomaco mi consentono di nutrirmi senza problemi. Allora? Come fare per sciogliere le gambe. Se mi fermo a fare qualche esercizio, il rischio è quello di non ripartire più. La soluzione arriva da sola e involontariamente. Al primo spugnaggio dopo la mezza la quantità di spugne per terra è davvero impressionante (sono in coda alla corsa), non riesco a mantenere il passo di FW senza scivolare o inciampare nel materiale bagnato. Mi viene istintivo passare questo centinaio di metri di corsa. Ne risulta una corsa strana (almeno così mi sembra) molto saltellante, ma taumaturgica. Come per incanto le gambe si sciolgono e riprendo il mio passo di FW con lena e scioltezza. Grande!! Sto viaggiando con un passo regolare e anche più veloce del previsto, ma i km passano e i problemi non sorgono, avanti così! Dopo i 25km inizio a rivedere gli stessi sederi che mi avevano passato prima, solo che questa volta sono io che li avvicino e li sorpasso. Tantissimi dei focosi maratoneti dell’inizio gara si vanno spegnendo, dopo aver affrontato il percorso ad un ritmo non adatto. E penso: Ma se invece di correre male avessero cercato di camminare bene? …e  me la rido. Mi ritrovo qua e la con qualche collega Fit Walker, prevalentemente stranieri, qualche anglofono e qualche tedesco con cui scambio qualche sgangherata parola e sguardi eloquenti. Vado , mangio, bevo, senza problema alcuno…sono un orologio. Se continuo così arrivo in 5 ore nette. Decido di non strafare , sono ancora indietro. Verso il 30° km un rumorino preoccupante proveniente dalla mia pancia mi consiglia una sosta al gabinetto. Non perdo troppo tempo, i clienti sono pochi, e non c’è fila. Riprendo con qualche metro di corsa per sciogliere le gambe dopo la sosta. Poi via.. Si rientra in centro storico verso il 34°, anche se la stanchezza comincia a farsi sentire la testa si distrae guardando le meraviglie che Roma può offrire al turista. La velocità di FW consente anche di guardarsi attorno e ammirare. Avanzo fra le ali di folla che incoraggiano, specialmente chi, come me è fra gli ultimi. Comunque sto sorpassando sempre più gente, la passerella dei sederi continua inesorabile. Ai ristori e agli spugnaggi la quantità di materiale per terra è tale che sono costretto alla corsetta defaticante, ma va benissimo. Se ho la forza di correre per sciogliermi, vuol dire che di energie ne ho ancora un bel po’! Ormai ci siamo, passo per la seconda volta davanti all’Altare della Patria, mancano poco più di due km…ormai è fatta. Non guardo nemmeno più l’orologio. L’arrivo è per me, davvero trionfale…ce l’ho fatta…il grande orologio davanti a me segna 5h 14’ , ottimo! Il real time che arriverà fra poco sul telefonino dirà che ho impiegato 5h e 6 min….davvero grande. Coccolo volentieri la mia meritata medaglia, e mi dirigo a ritirare i bagagli. Una festante Flora mi accoglie portandomi qualcosa da mangiare…. Mentre sbocconcello una ottima focaccia lei e la nostra amica Fulvia mi sollecitano…forza dobbiamo andare a vedere quella chiesa, quegli affreschi, quei mosaici…”ohi gente…lasciatemi tirare il fiato 10 min” mugugno mentre mi avvio tranquillo a seguire le mie guide turistiche….”poi stasera mi fate mangiare da cristiano!!!” e via verso un pomeriggio da turista.   
Alla fine è’ andata benissimo . Camminare oltre 40 km sopra gli 8 km/h non mi sembra male.  L’importante è che  sono arrivato al traguardo in ottime condizioni fisiche.

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